Regia di Ron Howard vedi scheda film
42TFF: FUORI CONCORSO - FILM DI APERTURA
È così che nascono le guerre...
È così che si scandisce l'esistenza dell'uomo sul pianeta negli ultimi diecimila anni di esistenza.
L'utopia del paradiso in terra funziona solo finché l'uomo si organizza da solo, col proprio nucleo familiare, riuscendo con buona probabilità ed impegno a trovare un suo equilibrio che rasenta la perfezione.
Il problema si verifica quando arrivano altri esseri umani a cercare di coabitare quel paradiso conquistato, domato, trasformato a proprio uso e consumo. Nel 1928 una coppia di scienziati tedeschi (Jude Law e Vanessa Kirby) abbandona tutto per rifugiarsi nel paradiso incontaminato dell'arcipelago delle Galapagos, presso l'isola incontaminata e disabitata di Floreana. Dopo indubbie fatiche, riescono a trovare un equilibrio di vita simile a quello che li.ha mossi a fuggire. Poco dopo li raggiunge una famiglia composta da un uomo e la seconda giovane moglie (Daniel Bruhl e Sydney Sweeney), assieme al giovane figlio di primo letto di lui, malato di tubercolosi e altrimenti condannato ad una breve vita di sofferenze.
Già i rapporti di vicinato iniziano a traballare. Ma tutto precipita con l'arrivo in loco di una sedicente, bellissima baronessa (Ana de Armas), con due amanti-galoppini al seguito, e un facinorosi quanto avveniristico progetto di sfruttamento commerciale del luogo circostante, bellissimo ma inevitabilmente ostile ai ritmi di vita agiati e moderni.
Ne sortirà una lotta all'ultimo colpo basso, con tanto di omicidio plurimo e dura contesa per non farsi attribuire colpe altrui. Tratto da una storia realmente occorsa a tre ceppi familiari trovatosi a condurre ognuno la propria guerra con mezzi anche subdoli e soluzioni a tradimento moralmente discutibili, Eden segna il ritorno in regia del Premio Oscar Ron Howard, che sfrutta un cast di prim'ordine per trasporre un fatto oscuro realmente occorso e mai completamente chiarito, al centro del quale si pone la difficoltà dell'uomo di convivere in una comunità senza ledere o compromettere diritti e ragioni altrui.
Una problematica che, del resto, si può riscontrare e verificare ogni giorno semplicemente vivendo e rapportandosi in società, e ragione ultima dellactea agliata storia umana sul pianeta, tra guerre, massacri, intolleranze e forme di crudeltà che gli altri esseri viventi nemmeno concepiscono.
Il film, avvalorato da bravissime star glamour quanto basta, funziona abbastanza, per quanto a volte ceda troppo al grottesco e sfrutti situazioni troppo fresche per confutare il principio erico-morale che muove l'intera operazione.
Howard in regia garantisce una certa solidità all'opera, ma impedisce anche il verificarsi di colpi di genio e spruzzi di genuinità che avrebbero fatto molto bene al film, corretto ma senza veri colpi d'ala che avrebbero dato al prodotto finito una sua compiutezza più marcata.
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