Regia di Jack Gold vedi scheda film
Dall'omonima commedia teatrale del 1969, un antesignano totalmente sconosciuto a latitudini mediterranee, del filone comico ospedaliero britannico di ambientazione in scalcinato ospedale pubblico, che avrebbe dieci anni dopo dato anche un quasi-capolavoro per alcuni aspetti molto consimile, come "Britannia Hospital" di Lindsay Anderson.
Anche qui il cast è corale e derivato dai molti attori in gran parte provenienti dalla stessa commedia, con un Bob Hoskins agli inizi cui viene riservata la sequenza più tragica e veritiera di una attività medica tra la vita e morte quotidiane, e a spezzare inaspettatamente la satira corrosiva di una sequenza che la precedeva, inframezzata in alcuni frangenti non molto felicemente, da una teletrasmessa soap di ambito ospedaliero, tra pazienti che si salvano sempre venendo rianimati o operati in difficilissime, eroiche operazioni, e fotoromanzi rosa al saccarosio tra medici, chirurghi e infermiere pettorute pin-ups alla Lynn Redgrave.
Creando così una acre distonia con quello che accade veramente nella ben poco abbellita realtà giornaliera di un ospedale pubblico londinese.
La regia di Jack Gold mette da parte le invenzioni visionarie che lo hanno caratterizzato in altri film come "Who? L'Uomo dai due volti", per una trasposizione piuttosto fedele delle medesime scene e scenografie teatrali.
Nota di merito-ma sarebbero molte per molti degli attori presenti maggiori e minori-, per il paziente ulcerato allo stomaco Colin Blakely.
John Nada
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