Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film
Ieri, oggi e domani, ma sempre qui!
Dopo un malriuscito LE STREGHE e un vergognosissimo PINOCCHIO,Robert Zemeckis ritorna in binari decisamente più dignitosi con HERE.
In una casa vediamo le vicende dei vari inquilini che la abiteranno nel corso degli anni tra gioie, tristezze, glorie e tragedie.
La trama sostanzialmente è questa. Ma il punto di forza che regge il tutto è uno solo, ossia una messinscena molto particolare. C’è una sola inquadratura ferma e fissa per il 99% del film che riprende il soggiorno con camino e una grossa finestra. Il tutto è raccontato, man mano che si procede, con suddivisioni in riquadri. Ne appare uno che cambia una porzione della stanza e dopo un po’ il resto la segue. Si passa a personaggi diversi, periodi storici diversi, usi e costumi diversi e scenografie diverse e non in modo lineare. Persino a quando la casa non era stata costruita e addirittura a quando c’erano i dinosauri! Per capirci bene, sono almeno sette sottotrame che di per sé procedono con una certa continuità dove delle volte si intrecciano in maniera molto curiosa, coincidenziale, anche divertente e per niente a caso. Tanto da sembrare all’inizio che lo spazio è fermo e il tempo è in continuo movimento, ma dopo si arriva a capire che è il tempo ad essere immobile e a muoversi è quello che si vede su schermo.
Comunque la trama principale riguarda quella di Tom Hanks, Robin Wright, Paul Bettany e Kelly Reilly, dal giorno che acquistano la casa, ci vivono, formano una famiglia, crescono, giocano, festeggiano, litigano, superano lutti e pensano di lasciare la casa. Per il ringiovanimento o invecchiamento viene usata la CGI in maniera molto credibile e per niente posticcia, se non in un solo primo piano ravvicinato. Ovviamente è contornata da altre sottotrame interessanti: la coppia inventore/pin-up anni ’40, la coppia pilota d’aerei/casalinga anni ’10, la famiglia afroamericana anno 2020, la rivoluzione americana, il fratello di Benjamin Franklin, la secessione americana, gli indiani eccetera. Il finale, visivamente e narrativamente, sembrerebbe “riprendere vita”. Un po’ a far vedere che certe situazioni familiari e sociali rimangono immutate nel tempo, altre invece cambiano anche se di poco.
C’è da dire che, nonostante una durata abbastanza contenuta, ogni tanto c’è qualche momento un po’ a vuoto, almeno qualche volta non riuscivo bene a vedere qualche particolare importante perché troppo lontano (complice il fatto che stavo seduto nell’ultima fila), qualche volta il montaggio è precipitoso tra una sottotrama e l’altra, non tutte hanno un grosso spessore di scrittura, delle volte si sfocia nel retorico piagnone e ci voleva un pizzico solo di cattiveria in più.
Sicuramente non è un grande film, ma almeno è stato un bel balzo in avanti con una sperimentazione riuscita.
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