Regia di Bryan Singer vedi scheda film
Non poteva esserci saluto di benvenuto più caloroso - da parte di B. Singer (tornato alle redini della saga Marvel che amo di più) - di quello realizzato con la scena d’apertura: da cardiopalmo. Per il resto, ciò che segue non si discosta di molto da quanto già visto nel primo episodio (e questo, per me, a differenza di molti, è un bene). A ben vedere - in attesa del gran finale (il capitolo successivo) - la disamina delle dinamiche sociologiche sul contrasto fra specie diverse viene, in parte, accantonata e, in parte, trova nuovi canali di manifestazione (è la volta che siano taluni umani a dare prova delle loro spiccate capacità distruttive), ma ciò non altera affatto la qualità del prodotto (eccellente come quella del 1° capitolo). Anche perché, dal momento che quasi tutti i protagonisti erano gli stessi (ma le new entry sanno il fatto loro) agli sceneggiatori è stata offerta la possibilità di affinare maggiormente la caratterizzazione di ciascuno di essi, senza, nondimeno, perdere mai il filo della narrazione (un po’ intricato solo dal principio, perchè poi ha proceduto linearmente).
Dunque, certamente il migliore anello di congiunzione possibile con l’ultimo (e migliore) dei tre capitoli della saga (prima che questa si rinnovasse, dal 2011, ab imis fundamentis).
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