Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
I femori di quel mostro di suocera:i Vanzina bros sorprendono con questa commedia corale non originalissima ma decisamente migliore rispetto alle loro beceraggini cinepanettonare.Il modello evidente di ispirazione è la commedia all'italiana e come quella la funzione di questo film è quella di additare e mettere alla berlina i vizi e le debolezze della borghesia della società odierna.Certo tutto resta in superficie ma anche quel poco che vediamo è sorprendente:la famiglia alle prese con una dispotica suocera che obbliga figlie e consorti al pranzo domenicale ,vero rito ecumenico,è uno spaccato abbastanza schematico ma discretamente efficace dell'humus sociale odierno.C'è il dentista farfallone che tradisce in continuazione l'algida moglie,il fioraio di destra ma di buon cuore soprattutto con la moglie in difficoltà psicologica,c'è il giornalista sportivo comunista che non riesce a conservare un lavoro perchè non riesce a venire a patti con la sua ideologia e soprattutto con i suoi capi.E'sicuramente fastidioso il pistolotto antiberlusconiano,sono semplicistiche alcune trovate e anche nel finale c'è l'ansia di chiudere tutte le storie aperte,ma il film è estremamente piacevole,si sorride,ci si diverte e ci si arrabbia perchè i Vanzina dimostrano essere molto più bravi di quello che dimostrano di solito.Il cast è sontuoso con quasi tutti gli attori perfettamente in parte,quelli che mi hanno convinto di meno sono la Ralli (mediocre) e Papaleo(caricato a pallettoni)...
fredda
non brillantissima
non male
bravo nella aprte del borgataro arricchito
incarna perfettamente il prototipo dell'italianuccio meschino e profittatore
molto meglio che al solito
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