Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Franca è rimasta vedova da poco. Dal suo matrimonio le sono rimaste tre figlie su cui riversa tutte le sue attenzioni pretendendo che le tre, ogni domenica, si rechino a pranzo da lei con le rispettive famiglie. Sarà proprio durante un pranzo domenicale che la donna si infortuna costringendo la famiglia a prendersi cura di lei e a frequentarsi più del dovuto.
Il forviante titolo della pellicola serve solo a farci illudere che possa trattarsi di una coinvolgente commedia ambientata in un unico luogo, che, almeno dal titolo, un pochino mi ricordava il favoloso Parenti Serpenti di Mario Monicelli. E invece, ahimè, no. Per niente.
Questo film, altro non è se non l’ennesima commediola priva di mordente che si sviscera per tutta la durata attraverso lo svolgimento di luoghi comuni e situazioni sfruttate all’infinito. La figlia tradita che si lascia corteggiare dal medico che ha in cura la madre, il genero dalle forti tendenze politiche, dai saldi principi che non osa calpestare neanche a costo di perdere il lavoro e altre, troppe, situazioni che tendono a stufare per la ripetitività, non solo di ciò che viene raccontato ma sia per il modo in cui si decide di farlo che per il modo in cui si decide di svolgere l’epilogo di ognuna di esse.
Carlo Vanzina dirige una pellicola opaca. Che non può fare affidamento neanche alle (inesistenti) caratteristiche tecniche. L’impressione è quella di assistere ad un film per la tv, considerando che molti dei volti utilizzati sono stati ampiamente sfruttati dalla macchina televisiva, fatto salvo per rare eccezioni.
Un inutile dispiego di tempo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta