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Nave fantasma

Regia di Steve Beck vedi scheda film

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LIBERTADIPAROLA75

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La recensione su Nave fantasma

di LIBERTADIPAROLA75
10 stelle

Servendosi, come pochissimi prima di lui, di un incredibile amalgama di romanticismo e coloratissimo splatter il regista offre una interessante riflessione sull'avidità umana e l'inferno.

 

- "Senza fine

Tu trascini la nostra vita

Senza un attimo di respiro

Per sognare

Per potere ricordare

Quel che abbiamo già vissuto

Senza fine

Tu sei un attimo senza fine

Non hai ieri

Non hai domani

Tutto è ormai

Nelle tue mani, mani grandi

Mani senza fine

Non m'importa della luna

Non m'importa delle stelle

Tu per me sei luna e stelle..."

"Su, ballate signori ufficiali, ballate!" invita la conturbante cantante italiana Francesca (Rettondini) in una serata di gala durante il viaggio di inaugurazione di una elegante nave (pure lei italiana), la Antonia Graza, che trasporta alcuni raffinati turisti, soprattutto europei. Ma la magica nottata diventa all'improvviso tragica...

 

 

 

 

 

Inizio da antologia, grazie ad una incredibile sequenza di apertura, ambientata negli anni '60, che miscela romantica malinconia e splatter come, forse, quasi nessuno era riuscito a fare in precedenza. Il resto del film, invece, racconta del ritrovamento casuale dell'imbarcazione (che vagava ormai da decenni in completo stato di abbandono) da parte di un team che si occupa del recupero di navi perdute (col comandante, interpretato da Gabriel Byrne, che esulta perché il ritrovamento della splendida nave in questione era il sogno suo e di molti colleghi, ormai da vari anni!), suggerisce inquietudine malinconica (elemento tipico del Mondo Urbex) e curiosità su quello che era successo la notte della tragedia e in tutto il tempo successivo servendosi di scene che evocano un TITANIC in versione SHINING (con i fantasmi che ballano e cenano nel salone), spiriti cattivi, spiriti buoni e una celebre creatura dantesca, poco utilizzata dal cinema, che ci regala una, tutt'altro che banale, riflessione sull'avidità umana. Un vero gioiello e tra gli ultimi barlumi di un tipo horror classico che raramente vedremo ancora rappresentato.

 

 

Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematografico, Verolengo, Wikipedia.

 

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