Regia di Fernando Meirelles vedi scheda film
"City of God" è l'opera prima di Fernando Meirelles che fu molto apprezzata in America quando fu distribuita in sala, tanto da farle guadagnare molte candidature all'Oscar (miglior regia, miglior sceneggiatura non originale, miglior montaggio e miglior fotografia) ma nessuna statuetta. Passata con successo anche da Cannes, vinse comunque il premio per la miglior regia (l'anno di riferimento è il 2002) al Festival International du Film de Marrachech.
Ispirato all'omonimo romanzo dello scrittore Paulo Lins, narra le storie drammatiche e parallele di Buscapé e Dadinho dagli anni '60 agli anni '80, sullo sfondo della favela di Cidade de Deus (Rio de Janeiro, Brasile) che diventa il palcoscenico delle azioni narrate nella storia.
Buscapé e Dadinho, entrambi tredicenni all'inizio del racconto, sono mossi da ambizioni diversissime: il primo aspira a diventare un fotografo, mentre l'altro sogna di arrivare ad essere il più temuto criminale della città.
Buscapé troverà molti ostacoli per raggiungere il suo obiettivo perchè non intende prendere alcuna scorciatoia "illegale" e preferisce lottare ma senza rinunciare a guadagnarsi in maniera onesta lo stretto necessario per vivere . Più semplice invece (pericolosissimo però) il percorso di Dadinho che diventerà rapidamente il padrone della zona e del narcotraffico con lo pseudonimo di Zé Pequeno. Il suo sarà infatti un potere molto precario e pieno di velenose conseguenze, perchè la morte del suo braccio destro Bené e la violenza perpetrata ai danni della fidanzata del mite Galinha, innescheranno una feroce guerra tra bande che inesorabilmete sfocerà nella tragedia.
A metà fra documentario e finzione, il film riesce ad amalgamare molto bene lo stile realista del cosiddetto nuovo cinema brasiliano, con la con la spettacolarità del cinema da zione di stampo hollyvodiano. E' dunque la sapiente padronanza dello stile che regge tutto l'impianto del film e la perizia drammatica con cui viene sviluppato il racconto e rappresentato il destino più o meno segnato dei due giovani a renderlo una delle opere più importanti del 2002.
Molte le emozioni che suscita nello spettatore, e non solo per le scene di scontri e inseguimenti mozzafiato che costellano la pellicola.
Il film ha infatti il merito - nel presentarci una realtà a noi lontana (quella delle favelas) - di farci percepire che seppure qui tutto è più drammatico ed esasperato (vedi le scene di inaudita violenza che contrappuntano le azioni)i il substrato degli avvenimenti contiene comunque gli stessi elementi di ingiustizia , corruzione e sopraffazione che si ritrovano anche in molte zone e paesi (italia compresa) della società occidentale.
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