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Una donna di Tokyo

Regia di Yasujiro Ozu vedi scheda film

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La recensione su Una donna di Tokyo

di luisasalvi
6 stelle

Chikako dopo il lavoro d'ufficio si prostituisce per mantenere il fratello minore Ryoichi all'università. In the film's climactic scene, her brother commits suicide after learning of her sacrifice (sic!!). The film also includes a great self-referential scene when the siblings go to the movies and see part of the W.C. Fields [?!!] classic If I Had a Million (Brian Whitener). In realtà il film visto al cinema dai due fidanzati è If I Had a Million, (NB: del 1932, come riporta anche TOMASI in Ozu, Il castoro, Milano 1996, che però data il film di Ozu al 1931!) a episodi di vari registi; ma l’episodio visto è di Lubitsch, con Laughton che sale le scale di vari uffici; Field è attore, non regista, di un altro episodio.

Il suicidio non si vede: la notizia arriva per telefono ad Harue, fidanzata di Ryoichi, dal fratello poliziotto, Kinoshita, che indagava sulla donna ed aveva avvertito la sorella dei suoi sospetti; lei voleva parlarne alla donna, ma non trovandola ha finito per dirlo a Ryoichi che poi ne ha conferma dalla sorella, e si uccide per la vergogna di ciò che fa la sorella, non per averlo provocato né riconoscendolo come sacrificio. Ma lo riconosce implicitamente Harue, che lo piange assieme a Chikako.

Molto melodrammatico, se ricordo bene con qualche riuscita pagina commovente, ma ben lontano da essere “un capolavoro della cinematografia mondiale”.

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