Regia di Ernest R. Dickerson vedi scheda film
Ice T è un senzatetto di Seattle con tendenze suicide che accetta un inaspettato e imprecisato lavoro al fianco di un gruppo di cacciatori nelle montagne dell'Oregon. Scoprirà subito che il lavoro per cui è stato ingaggiato è fare da preda a cinque sadici con la bava alla bocca che vogliono aggiungere la sua testa ai loro trofei umani. Dovrà così mettersi a correre e aguzzare l'ingegno per scampare il pericolo. Per sgombrare subito il campo da qualsiasi riferimento razzista, anche uno dei cacciatori è nero: non siamo quindi in ambito di "black people" contro "The Man", come era il caso in molta blaxpolitation degli anni '70. Più semplicemente forti contro deboli (non conta il colore della pelle) senza rispetto per l'uomo: i cacciatori lo considerano infatti una nullità che non merita di vivere. Accettabile b-movie ma nulla che non sia già stato fatto, e meglio, altrove. Gli scenari selvaggi del Northwest potevano poi stimolare maggiormente la fantasia, dato che le location offrivano sicuramente diverse possibilità in più. Certo, Ice-T (con capelli rasta!) appare un pesce fuor d'acqua tra fiumi e foreste, ma evidentemente c'era l'obiettivo negli anni '90 di proporlo come "action-hero" visto il suo piglio duro e il modo di esprimersi aggressivo.
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