Regia di Atif Yilmaz vedi scheda film
"Superculto" in patria dello sterminato cinema "de genere" anni '70 tra Ankara e Istanbul, e dorse il miglior poliziesco d'azione turco tra quelli che arrivarono nei cinema italiani con una colonna sonora ricomposta da Gino Peguri, quindi appena sopra la sufficienza e la soglia di ridicolo.
E senza peraltro essere uno dei tanti trashissimi film di imitazione dei titoli occidentali di più grande successo in ogni genere, dei quali i turchi sono sempre stati insuperabili maestri in termini di assurdità demenziali.
Cüneyt Arkin dal nome inglesizzato come gli altri attori per l'edizione italiana, assieme ad altri inesistenti nomi di interpreti italiani, era uno dei massimi divi del cinema di ogni genere "popolare" di Istanbul, oltre ad avere un naso divelto da pugile, un fisico che nessuna cucitura di giacca potrà mai davvero contenere tra il lottatore e il pesista alla Paul Naschy(ma più alto e meno brutto), e una capigliatura cotonata e con attaccatura a metà fronte tipo calottina da pallanuoto, come quando il citato faceva Waldemar Daninsky/El Hombre Lobo.
Restaurato in HD da una pellicola che si sfoga un fotogramma sì e uno no, si può ancora maggiormente apprezzarne le scenografie tutte dal vero dagli interni e dècor di arredamenti e carta da parati dalla rara sciatteria e truzzagine di gusto ottomana anni '70, anche in quelli che dovrebbero essere gli ambienti più "agiati" e borghesi, alle sequenze di azione come quella finale particolarmente assurda con il sequestro e l"ambulanza sulla pista dell' aeroporto con gli aerei di linea della Turkish Airlines, da "buona la prima", ma non cosi disprezzabili come realizzazione finale.
Sovrasta tutto il solito tono patetico ed esageratamente melodrammatico della storia tra il figlioletto dato in affidamento al commissario buono e comprensivo leale avversario poi alleato, e a sua moglie, orfano inconsapevole di madre e del vero padre gangster rendendo ed ex-detenuto(Arkin il nostro eroe), anche questo tipico di quel cinema da platee dei paesi in via di sviluppo.
Nella versione originale si possono ascoltare frammenti del Morricone di "Nicola e Bart" da "Sacco e Vanzetti" e altri suoi temi famosissimi, ovviamente presi a sbafo.
Yilmaz Güney e "Yol" come "Il Gregge", sono ancora lontani anni luce eppure di lì a venire, dopo pochi anni.
John Nada
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