Regia di John Boorman vedi scheda film
Ritratto indubbiamente atipico di un non eroe irlandese, il quale sosteneva apertamente tutto ciò che aveva imparato nelle scuole che aveva frequentato fin da ragazzo, ovverosia il riformatorio, l'istituto correzionale ed il carcere vero e proprio. Divenuto prima un delinquente di quartiere e poi un personaggio preminente nella criminalità dublinese (con un furto di opere d'arte di grande valore), non poteva non entrare in contrasto con la polizia da una parte e con l'IRA dall'altra. Costretto a girare costantemente travisato, stante l'impossibilità della polizia di incastrarlo, "il Generale" fu ucciso da un militante dell'organizzazione terroristica irlandese. Boorman non fa un ritratto agiografico, anche se non mette adeguatamente in luce tutti gli aspetti negativi di un personaggio indubbiamente controverso: soltanto per fare un esempio, la sua rapina alla gioielleria Harolds Cross causò la chiusura dell'esercizio e la perdita di un centinaio di posti di lavoro. Sono apprezzabili, comunque, l'ambientazione in una Dublino periferica che poco ha a che fare con la città paralitica (si pensi ai Dubliners) conosciuta attraverso Joyce, e la prestazione di Brendan Gleeson.
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