Regia di Lilja Ingolfsdottir vedi scheda film
Diretto da Lilja Ingolfsdottir, il film esplora con profondità e sensibilità il delicato equilibrio tra maternità, carriera,autostima e identità personale. Una profonda riflessione sulla fragilità delle relazioni umane e sulla forza necessaria per ritrovare se stessi.
La solitudine dei non amati (2024): Oddgeir Thune, Helga Guren
La solitudine dei non amati (2024): Helga Guren, Oddgeir Thune
La solitudine dei non amati (2024): Helga Guren
La solitudine dei non amati Norvegia 2024 la trama: Maria, 40 anni, si barcamena tra quattro figli e una faticosa carriera mentre il suo secondo marito, Sigmund, viaggia in continuazione. Una sera Sigmund torna a casa da un lungo viaggio di lavoro all'estero e trova Maria affranta e stanca. Iniziano una discussione accesa e Maria si arrabbia. Nonostante gli sforzi disperati di Maria per salvare la loro relazione, Sigmund alla fine le dice che vuole divorziare e la costringe ad affrontare la realtà che si è creata. La recensione: Un film introspettivo che ci racconta di rapporti interpersonali sulla delicata questione esistenziale. Un tema già trattato da Dag Johan Haugerud nella sua trilogia: Sex/Dreams/Love e questo film bel diretto da Lilja Ingolfsdottir e’sulla stessa linea di racconto. Una sagace indagine approfondita sulla condizione di coppia norvegese. Il punto di vista è quello di Maria/ Helga Guren donna di forte personalità, ma molto egocentrica, come in un importante scena ci viene rivelata in un colloquio dai toni accesi con la madre. Maria cova rabbia repressa ed insoddisfazione latente, tutto è però silenziato. Quando ci sarà la resa dei conti con il compagno interpretato da Oddgeir Thune i nodi verranno al pettine e la ragazza sarà costretta ad andare da uno psichiatra. La bellezza del film rimane la sua semplicità, che ci racconta il quotidiano fatto dalle piccole cose, i gesti di ogni giorno, che però ci rivelano un’idea di cinema ad alta tensione emotiva. Quello che rimarrà indimenticabile per lo spettatore è il magnifico volto di Helga Guren, con la mdp a mano incollata a lei, la segue passo passo, la scruta, riprende il suo volto piangere lacrime amare, oppure urlare contro la figlia maggiore in modo sgradevole. Attrice di grande talento, che ci costringe a guardarla, ad odiarla, ma anche infine a amarla e avere per lei comprensione. Il film è teso ed asciutto, non il classico melodramma, ma un doloroso viaggio per capire se stessi, per poter infine comprendere gli altri. La fotografia è glaciale, tipica del cinema norvegese. La luce taglia come un rasoio molto ben affilato e le scene migliori, sono quelle senza dialogo, tutto negli occhi dei protagonisti. La solitudine dei non amati/Loveable presentato al Miami film festival e anche al Karlovy Vary film fest nella Repubblica Ceca non è la storia di un matrimonio in crisi, ma di una donna che non sapeva amare e che forse ci riuscirà finalmente. Regia: Lilja Ingolfsdottir Interpreti: Helga Guren, Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Heidi Gjermundsen, Maja Tothammer-Hruza, Marte Magnusdotter Solem, Esrom Kidane, Aksel August Lenander-Lervik, Elisabeth Sand Distribuzione: Wanted Cinema Durata: 100′
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Un interessante ritratto di donna che ha il pregio di non fare sconti agli aspetti negativi del suo carattere, di cui lei prenderà consapevolezza nella parte finale.
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