Regia di Lorenzo Onorati vedi scheda film
Una insospettabile boutique di provincia cela in realtà una serie di incontri segreti a sfondo sessuale. La protagonista Sandra ci ritroverà persino la madre e il fidanzato.
Che il cinema sia stato inventato (anche) per spogliare un po' di belle ragazze davanti all'obiettivo ce lo ricorda questo Boutique, film girato nel 1989 da Lorenzo Onorati. E ce lo ricorda bene quanto poche altre pellicole, poiché togliendo le sequenze di nudo del lavoro rimarrebbe appena qualche brandello di dialoghi inconsistenti, presumibilmente non oltre il quarto d'ora di durata. È tutto un susseguirsi di accoppiamenti, insomma, sia pure in chiave softcore – quantomeno nella versione giunta a noi sul web nel 2024: le scene sono però talmente spinte da lasciar pensare che possa esistere anche una versione della pellicola con inserti pornografici infilati ad hoc. Già autore di una manciata di titoli erotici, Onorati, che si firma Lawrence Webber, aveva d'altronde già sconfinato nelle luci rosse con opere mitologiche del calibro di Dolce gola, Detective transex e, assolutamente imperdibile, Quella porcacciona di mia moglie. In Boutique non funziona nulla, a ogni modo, neppure dal punto di vista della confezione: recitazione appassita, dialoghi farlocchi, scenografie ridotte al minimo (dei costumi nemmeno a parlarne) e una regia soporifera; tra gli interpreti si possono annoverare Alma Lo Moro, Gianna Garbelli, Debora Vernetti, Dino Cassio, Patrizio Romano: siamo in prossimità dell'anonimato. Soggetto e sceneggiatura, non che sia un vanto, dello stesso Onorati. 1,5/10.
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