Regia di Rasmus A. Sivertsen, Tommy Wirkola vedi scheda film
Ogni tanto, arriva un film d’animazione che spinge sul pedale dell’acceleratore: è il caso di Spermageddon. Diretto da Tommy Wirkola (geniaccio spesso sottovalutato) e Rasmus A. Sivertsen, si inserisce perfettamente in questa tradizione, unendo la volgarità più sfrenata con una sorprendente riflessione sull’adolescenza. Il risultato? Una corsa spermatica che oscilla tra il geniale e l’assurdo, con un’animazione che non sempre riesce a tenere il passo con l’irriverenza della storia.
Spermageddon (2024): scena
La vicenda al centro del film Spermageddon segue Simen e Cumilla (due nomi… a caso!), due spermatozoi adolescenti che si preparano all’impresa più importante della loro esistenza: raggiungere l’ovulo. Tuttavia, quando il momento della verità arriva, Simen perde il coraggio. Una seconda chance si presenta inaspettatamente, ma il loro viaggio prenderà una piega inaspettata, portandoli a navigare i pericoli del corpo umano, mentre un temibile avversario, il miliardario spermatozoo Jizzmo, armato di un’armatura alla Iron Man, cerca di batterli sul tempo.
Se avete domande sul funzionamento del mondo di Simen e Cumilla, meglio non farsele. Perché esistono spermatozoi maschi e femmine? Chi confeziona i maglioncini a collo alto che molti di loro indossano? E soprattutto, in una scena in cui uno spermatozoo tira fuori un pranzo al sacco per i suoi amici... da quale creatura è stato ricavato l’iconico prosciutto con osso che appare nel cestino? Nessuno sa, e nessuno deve saperlo. Come nei migliori film Pixar, Spermageddon sorvola allegramente sulle domande di coerenza interna e si affida al potere dell’animazione per costruire un mondo assurdamente affascinante.
Se la narrazione di Spermageddon è un concentrato di gag esilaranti e riferimenti alla cultura pop, l’animazione non raggiunge i livelli dei grandi studi americani o giapponesi. Sebbene il mondo interno del corpo umano sia reso con colori vivaci e una certa creatività, il design dei personaggi resta piuttosto elementare. Tuttavia, la fedeltà visiva passa in secondo piano rispetto alla creatività sfrenata del film. Da un lato, si ispira dichiaratamente a Inside Out, replicandone persino alcune sequenze, dall’altro, spinge la demenzialità a livelli che solo un film come Sausage Party poteva raggiungere prima d’ora.
La capacità di apprezzare Spermageddon dipenderà interamente dalla propria tolleranza per l’umorismo a sfondo sessuale. Ogni possibile scenario, dall’uso dei preservativi alla sopravvivenza ai contraccettivi orali, diventa un’occasione per battute esplicite e piene di doppi sensi. Tuttavia, c’è anche una certa dolcezza nella goffaggine di Simen e Cumilla, che rende il film più di una semplice valanga di battute da bar.
Parallelamente, la storia d’amore tra Jens e Lisa è sorprendentemente tenera e realistica. Il film non si limita a scherzare sul sesso, ma mostra anche le difficoltà di una coppia giovane che esplora per la prima volta l’intimità. Lisa e Jens cercano di comprendere la differenza tra pornografia e sesso reale, navigando tra comunicazione, imbarazzo e desideri non sempre allineati. Tuttavia, l'insistenza con cui gli spermatozoi cercano di superare le difese contraccettive di Lisa assume un tono un po’ inquietante, mettendo in ombra la leggerezza del resto del film.
Spermageddon (2024): scena
Ebbene sì. Per rendere le cose ancora più surreali, Spermageddon è anche un musical. Sebbene Wirkola inizialmente non fosse convinto di questa scelta, ha finito per abbracciare l’idea, con numeri che esplodono in coreografie assurde e testi ai limiti della censura. Il brano più memorabile? Probabilmente quello che tratta il tema dell’aborto con un tono insolitamente allegro, una scelta che, in tempi di politically correct, sicuramente terrà lontani molti distributori. Ma se siete aperti a un’esperienza fuori dagli schemi, non potrete fare a meno di canticchiare le canzoni anche dopo la visione, come è accaduto allo scorso International Film Festival di Rotterdam.
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