Regia di Donald Petrie vedi scheda film
Un amico sta facendo dei lavori in casa, ed avendo bisogno di spazio ha "depositato" da me tre scatoloni di dvd, ad occhio e croce almeno un migliaio (dei seimila che ha). Mi è venuto in mente di vedere i film in ordine alfabetico, più che altro per il gusto del fatalismo, così ho preso uno scatolone ed ho cominciato dal primo che ho trovato, "Colpire Al Cuore". Arrivato a "Come Farsi Lasciare In 10 Giorni" ho tentennato, dubitamentoso. Poi mi sono detto che un giorno c'è il sole e l'altro piove, che c'è un tempo per piangere ed uno per ridere, e che forse fosse giusto vedere qualcosa di frivolo prima di "Come Inguaiammo Il Cinema Italiano" e "Come In Uno Specchio". Bene, ho cercato di tirar fuori qualcosa, perché del film c'è proprio poco da dire: si tratta di una commediola leggerissima, prevedibilissima, scontatissima, e se qualcuno non indovina il finale merita di essere torturato con ferri roventi. Ma il cast è accettabile, la vicenda è narrata con un certo garbo ed è risaputa nella sostanza ma non nella forma. In conclusione, il film raggiunge la sufficienza soprattutto perché non promette più di quanto sia in grado di dare.
Andie Anderson è una giornalista della rivista Composure specializzata negli articoli "Come si fa a...." e cercando di mettersi in mostra con il suo boss propone di scriverne uno intitolato appunto: "Come Si Fa A Farsi Lasciare In 10 Giorni". Allo stesso tempo, Benjamin Barry, un esperto di pubblicità, scommette col suo capo che lui sarà in grado di far innamorare qualsiasi donna in 10 giorni. I due si incontrano con le conseguenze che potete ben immaginare....
La regia è diligente e senza sbavature, ma ovviamente lontana dall'essere significativa.
L'ho apprezzata in "Almost Famous" e trovo che qui la sua interpretazione sia discreta, anche se condita da troppe smorfiette e mossette. La palma della più affascinante se la contendono però Annie Parisse (il cognome è quello della nonna, lei si chiama Cancelmi) che interpreta Jeannie e la supermodella Shalom Harlow che presta il viso a Judy Green, un ruolo purtroppo secondario.
La prima volta che l'ho visto proposto come sex-symbol mi è venuto un po' da ridere, con quelle spalle a bottiglione, le braccia corte ed il culo basso, però poi mi sono detto che le donne ti sorprendono sempre. Se la cava discretamente, ma si affaccia prepotente il dubbio che possa interpretare solo ruoli di questo tipo.
L'attore, regista e produttore interpreta un amico del protagonista, la parte è minore ma riesce a farsi notare.
Interpreta Michelle, un'amica della protagonista, forse il personaggio più buffo della vicenda, piena di incertezze e pregiudizi ma capace di improvvisarsi psichiatra di successo.
Non ricordo alcunché di significativo.
Gli ingredienti sono sostanzialmente tutti sullo stesso livello (non elevato), cambiarne qualcuno probabilmente spezzerebbe l'equilibrio.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta