Regia di Donald Petrie vedi scheda film
Dieci giorni per costringere un uomo a fuggire e rendersi irreperibile e 10 giorni per fare innamorare una donna. Inchiesta giornalistica versus scommessa machista. Una bella ragazza e un piacione, entrambi in carriera, si sfidano a distanza, ignorando che l’uno gioca ai danni dell’altro e che al ”cuore non si comanda“ anche se i rituali del corteggiamento sono da società postindustriale. Andie Anderson (la sempre più brava e graziosa Kate Hudson) è una giornalista che vorrebbe scrivere articoli seri ed editoriali su temi di scottante attualità, cura, invece, una rubrica per ”Composure Magazine”, un periodico simile alle tante riviste patinate, in cui gli articoli interrompono l’emozione della pubblicità, che inondano le edicole della comunicazione globale e superficiale: fitness, diete, moda, tendenze, sentimenti e scarsa sostanza. Andie deve compilare, dopo una ricerca sul campo, la lista degli errori fatali che le donne compiono e che portano all’inevitabile abbandono. Benjamin Barry (un Matthew McConaughey che riscatta, in questa occasione, le tante prove deludenti della sua insapore carriera) è un pubblicitario che sopravvaluta le proprie risorse di seduttore. Lo spettatore e gli sceneggiatori (più importanti, in questa commedia romantica imbastita con un buon copione, del regista) conoscono la situazione meglio dei personaggi. Il divertimento in questo ”genere“ sta nel seguire lo svolgimento della trama-tema e osservare le soluzioni escogitate per superare i vari livelli-prove. La struttura della sceneggiatura è efficace e funzionale e gli attori si calano con una verve da classici del bianco&nero nei rispettivi ruoli.
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