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Duro da uccidere

Regia di Bruce Malmuth vedi scheda film

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La recensione su Duro da uccidere

di giurista81
5 stelle

Secondo film interpretato da Steven Seagal dopo il successo del più qualitativo Nico (1988). Steven Seagal lo gira poco prima di prendere parte a Programmato per Uccidere (1990) che si rivelerà essere uno dei suoi migliori film.

Siamo dalle parti del poliziesco violento, in cui l'aikido diviene l'arma per eccellenza che permette al protagonista di debellare uomini armati e in superiorità numerica ("siete solo in quattro"). Steven McKay scrive soggetto e sceneggiatura non con grande impegno. Tutto viene demandato all'arte marziale che Seagal può sfoggiare con spacconate memorabili, quali la scena al davanti al biliardo ("chi mi da la stecca?") o quella al supermercato, dove stende una banda di teppisti drogati e se ne va bello tranquillo ballettando in macchina sebbene abbia visto morire un innocente steso con una fucilata nel petto. 

Un copione dunque debole che denota la scarsa esperienza dello sceneggiatore. McKay debutta infatti in scrittura con questo film, lasciando poca traccia di sè a Hollywood. Ci riproverà con La Notte dell'Imbroglio (1992) per scomparire in seguito nel nulla. Il suo soggetto è elementare. Il più classico dei classici. Un poliziotto (Seagal) indaga su un giro di spacciatori di droga facenti capo a un boss della mala e si trova a registrare un incontro tra il mafioso e un uomo politico candidato al senato. Convinto di aver incastrato il boss, Seagal cade vittima di un giro di poliziotti corrotti che gli uccidono la famiglia e lo riducono per anni in uno stato vegetativo. Dato ufficialmente per morto, Seagal si risveglia e, senza tanto patire nel recuperare dall'immobilità, vendica la famiglia, tornando più forte di prima.

Revenge Movie in piena regola con lunghe sequenze in cui vediamo il protagonista ridotto in coma (con pizzetto ben curato e barba assente!?) che lasciano poi campo agli allenamenti necessari a riprendere la forma.

Il taglio è tamarro, infarcito di sequenze in cui il "nostro" spezza braccia e gambe ai manigoldi di turno. Del resto questo è il marchio di fabbrica del primo Seagal. Attore poco espressivo, ma a inizio carriera scattante, veloce e particolarmente brutale nel chiudere i confronti. 

Bruce Malmuth, alla regia, è uno esperto e sa dirigere un film d'azione in salsa poliziesca. Certo, i tempi de I Falchi della Notte (1981) sono lontani, ma la bravura lo supporta nel mettere in scena a dovere le scene marziali e gli inseguimenti. L'azione c'è ed è buona, quello che latita è un intreccio valido al copione.

Film di consumo, ma gradevole. Da vedere per gli appassionati di action. 

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