Regia di Yasujiro Ozu vedi scheda film
Grande film di Ozu, semplice, essenziale e commovente come solo lui sa fare. Per un po' sembra che non succeda niente, ma a poco a poco di delinea l'intreccio con le sue problematiche e le sue tensioni. Il film è soprattutto (come molti del regista) una profonda riflessione sul matrimonio e sulle dinamiche della coppia: ognuno dei due abbandoni i suoi puntigli e rispetti allo stesso tempo i gusti e le diversità dell'altro, sembra dire Ozu. Egli ci mostra quanto alla lunga siano deleteri bugie, ripicche, mutismi, pretese, rivendicazioni, ecc. Tutto ciò si accumula in una valanga che può travolgere la coppia e distruggere il matrimonio. I rimedi sono la sincerità, il rispetto reciproco, naturalmente la fedeltà, il dialogo e il perdono. Interessante anche il discorso sul il matrimonio tradizionale (dove spesso nella cultura locale le coppie venivano combinate dai genitori) e quello moderno. Il regista sembra condannare il primo, ma precisa che anche in quel contesto i coniugi, con la buona volontà, possono diventare una buona coppia. In ogni caso, il nuovo costume di scegliersi liberamente (come vuole la ragazza) è certamente dichiarato come molto più giusto. Ozu tiene sempre la macchina a un metro da terra e non la ruota di un millimetro. E' uno stile che può lasciare perplessi, ma lui lo usa alla perfezione e non lo fa pesare neanche un pochino. Era il suo modo di esprimersi, e non si sentiva di fare altrimenti. Da vedersi tra moglie e marito; magari qualcuno troverà qualche spunto per risolvere i propri problemi di coppia.
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