Regia di John Farrow vedi scheda film
Tre anni prima di finire nelle grinfie della diabolica e squilibrata Diana/Jean Simmons, Robert Mitchum si lascia ammaliare dalla meno magnetica, ma altrettanto fatale Margo/Faith Domergue. Quasi una "prima della prima", una prova generale di "Seduzione mortale" per Mitchum, anche qui gettato dalla professione sanitaria fra le braccia di una femmina folle, per esserne abbindolato e tradito (il finale, però, sarà molto più drammatico nel film di Preminger). Corsi e ricorsi filmografici a parte, un noir robusto, di sostanza, imperniato sui temi classici del destino che bussa alla porta, dell'amour fou, della dark lady e della fuga. La m.d.p. indugia sempre un attimo di più dei protagonisti sui luoghi che essi sfiorano e ai quali sfuggono, per sottolineare come la sensazione malata del cerchio che si stringe sia tutta nella testa della donna e come il mondo, fino a un certo punto, non si curi né di lei, né del suo delitto. Si crea così una stridente, malinconica, antitesi fra la frenesia degli amanti in fuga e il placido assestarsi degli eventi attorno a loro. Il tutto "doppiato" e complicato dalla commozione cerebrale del protagonista che si trova quindi, fino al metaforico "risveglio" finale, in condizione di parità (confusione emotiva, incapacità di valutare razionalmente gli eventi) nei confronti della compagna psicolabile. Finale corretto, ma poco "noir". Ci penserà Preminger a far compiere alla "mantide" e al suo ignaro partner l'intero giro della morte.
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