Regia di Fred Zinnemann vedi scheda film
Il western. Punto.
''Questo film è spazzatura.''
Questo è stato il verdetto di Harry Cohn, a detta di tutti uno degli esseri umani più affascinanti, sensibili e civili di Hollywood, talmente affascinante che teneva una foto di Mussolini sulla parete del suo ufficio. Questo è un film bellissimo, un vero capolavoro. Ha alcuni dei dialoghi più tesi, emozianti e intelligente mai scritti. Il giovane punk Harvey: "Vado e non tornerò". Dice Katy Jurado: "Bene". Il sindaco: "Dovresti andartene, Kane. Sarà meglio per te --- e meglio per noi". Cooper: "Grazie".
Ogni secondo racconta, ogni minuto conta, ogni scatto racconta una storia, ogni espressione trasmette un mondo in questo pezzo di spazzatura ineguagliabile, indimenticabile. Ogni volta che lo guardo, vedo qualcosa di nuovo. La pistola e la fondina che Herb --- "Vai a casa dai tuoi figli, Herb" --- pende dall'attaccapanni dello sceriffo quando piega le sue carte: usate in modo esemplare un'ora dopo.
I personaggi secondari, scritti e interpretati alla perfezione, creano uno spaccato completo della cittadinanza di qualsiasi luogo. Il tempismo, il ritmo, il caldo, la musica di Tiomkin, il monocromo: devo continuare? Se questo era un pezzo di spazzatura, come lo avevano chiamato i Repubblicani (specialmente John Wayne) qual era il resto della produzione di Tinseltown? Un mucchio di letame di cavallo?
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