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Mezzogiorno di fuoco

Regia di Fred Zinnemann vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Mezzogiorno di fuoco

di Dany9007
10 stelle

Una volta tanto si può dire che i distributori italiani abbiano fatto una scelta felice nella traduzione di un titolo che è diventato in un certo senso quello più caratteristico del genere western (forse conteso con, l'altrettanto emblematico, Ombre Rosse). Marketing a parte su Mezzogiorno di fuoco si sono giustamente spesi fiumi di lodi: ancora oggi è sorprendente come la tensione narrativa, la sofferenza del protagonista, il senso di solitudine siano efficaci nella messinscena. É altrettanto notevole come il regista Fred Zinnemann, in questa unica incursione nel genere western (un caso che lo accomuna a George Stevens che con il suo Il cavaliere della valle solitaria impose uno degli archetipi del genere ed uno stuolo di imitazioni), abbia delineato in modo così sapiente l'evoluzione di una storia in cui emerge l'umanità, la fragilità e lo sconforto del protagonista, lo seriffo Kane, che spingono ancor di più lo spettatore a condividerne il dramma. In uno splendido bianco e nero del direttore della fotografia, Floyd Crosby, è impossibile non sentirsi immersi nel senso di attesa tra le strade di una cittadina che diventa sempre più deserta, è altrettanto impossibile non provare disprezzo per i pavidi concittadini dello sceriffo; ma sono altrettanto realistiche e coinvolgenti le sfaccettature dei personaggi e le motivazioni che ognuno muove per giustificare il proprio comportamento: chi può condannare Herb Baker, l'unico cittadino rimasto come volontario, quando realizza di essere il solo a partecipare all'impresa e decide di ritirarsi? non è forse comprensibile la disillusione dell'anziano ex sceriffo, ormai in pensione ed amareggiato da una vita dedita al dovere che gli ha procurato solo una vecchiaia miserabile? Altrettanto notevole è il dibattito che si apre in chiesa, dove emerge tutta l'ipocrisia di alcuni personaggi notabili del paese (il sindaco interpretato da Thomas Mitchell davanti a tutti) capaci di incitare ad ignorare, e nascondere, una manifestata illegalità, pur di non mantenere alta la reputazione della cittadina, piuttosto che il sacerdote, il quale pur riconoscendo il senso di giustizia di Kane, prova comunque del risentimento dovuto alla fede della moglie dello sceriffo.

Come è noto, tutta la vicenda ha un importante riflesso politico sulla situazione degli Stati Uniti di allora: il binomio Stanley Kramer e Carl Foreman è una garanzia nella realizzazione di un film che non punta solo alla spettacolarità, ma soprattutto ad una riflessione sulla societù. Questo è tutt'altro che un limite nella godibilità della storia che ha influenzato altrettanti film, anche de buona fattura: si possono riconoscere varie similitudini nell'ottimo Quel treno per Yuma, che amplifica una vena quasi più "poetica" e ne Il giorno della vendetta, persino il genere fantascientifico non è rimasto indenne dal questa lezione, con il bel film Atmosfera zero di inizio anni 80, dove con un omaggio al classicismo, vediamo un brillante Sean Connery in un ruolo davvero simile a quello di Gary Cooper.

Davvero eccezionale la colonna sonora di Dimitri Tiomkin, giustamente premiata con l'Oscar.

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