Regia di Fred Zinnemann vedi scheda film
Un paese preso in ostaggio da una banda di fuorilegge, uno sceriffo lasciato solo ad affrontarli in duello per una resa dei conti indimenticabile.
Per vincere quattro Oscar non è strettamente necessario realizzare un colossal con cast stellari e budget milionari: lo dimostra il produttore indipendente Stanley Kramer (poi passato alla regia) affidando a Fred Zinnemann la realizzazione di questo film, pietra miliare nella storia del western, forse l'ultimo del periodo classico del genere.
Zinnemann decise di girare in bianco e nero, controcorrente perchè in quel periodo la maggior parte dei western era filmato a colori.
Il regista inoltre avrebbe voluto far convergere l'attenzione su esplicite tematiche sociali, ma la stretta del maccartismo anche sulla censura cinematografica costrinse i realizzatori a edulcorare la pellicola: a poco valse, perchè la commissione incaricata di indagare sulle attività dei comunisti a Wollywood inquisì lo sceneggiatore Carl Foreman, costretto a espatriare in Inghilterra, e costrinse a più miti consigli il produttore Stanley Kramer e il regista stesso, salvato dalla testimonianza di Gary Cooper, che garantì per lui.
La trama del film è tipica del filone classico, tratta dal romanzo di John Cunningham "The tin star": lo sceriffo Will Kane (Gary Cooper) combatte da solo contro i banditi, abbandonato da tutti e costretto a dubitare anche dell'aiuto della moglie Amy Kane (Grace Kelly), sposata un'ora prima dello scontro finale con i banditi.
L'azione si svolge in tempo reale, dalle 10,35, ora dello sposalizio dello sceriffo con Amy, alle 12, quando la vicenda giunge all'epilogo.
Esattamente la durata del film, 85 minuti.
Dopo il duello micidiale che vede la vittoria dello sceriffo, tutti gli abitanti si raccolgono intorno a lui per festeggiare l'evento, ma Will Kane si sottrae alla folla, dopo aver gettato la sua stella nella polvere.
Interpretazione da Oscar (il secondo) quella di Gary Cooper, scelto dopo che Gregory Peck aveva rifiutato la parte, da lui ritenuta troppo simile a quella di "Romantico avventuriero" (1950, di Henry King).
Bellissima e brava Grace Kelly (Amy Kane) al suo esordio come protagonista.
Oscar per il montaggio a Elmo Williams e Harry Gerstad, per la migliore colonna sonora e per la migliore canzone originale.
La colonna sonora è firmata da Dimitri Tiomkin, ed è caratterizzata dalla canzone "Do not forsake me, oh my darlin'" (musica di Dimitri Tiomkin e parole di Ned Waschington) cantata da Tex Ritter e successivamente resa celebre da Frankie Laine.
Carl Foreman e Fred Zinnemann compiono una perfetta fusione delle tre unità aristoteliane, il luogo, il tempo e lo spazio: una perfetta sincronia che si esplicita maggiormente nella colonna sonora, dove il tempo è scandito dalla continua presenza di orologi che forniscono il tichettio necessario a sottolineare l'importanza del tempo che passa, inesorabile, sin dal prologo, che presenta luoghi e personaggi; l'attesa, densa di tensione, e l'epilogo, con il menorabile duello.
Gary Cooper non convinse del tutto la critica, forse perchè durante le riprese soffriva per un'ulcera e aveva dolore a un'anca: troppo facile per lui calarsi nella parte di Will Kane, sceriffo sofferente e stanco, come descritto da John W. Cunningham nel suo romanzo.
"Mezzogiorno di fuoco" è una preziosa galleria di personaggi interpretata da attori già noti o divenuti "grandi" nel tempo. Con Gary Cooper e Grace Kelly, troviamo Thomas Mitchell, Lloyd Bridges, Katy Jurado, Otto Kruger, Lon Chaney, Henry Morgan, Ian McDonald, Eve Mc. Veagh, Harry Shannon, Robert Wilke e Lee Van Cleef, prossimo a diventare una star internazionale interpretando numerosi film di Sergio Leone.
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