Regia di Fred Zinnemann vedi scheda film
Immortale capolavoro del western, pilastro del cinema che ha fatto la Storia.
ALLA SCOPERTA DEI CAPOLAVORI DEL CINEMA: III
"Non sono sufficienti i muscoli a fare un uomo" (H. Ramirez / Katy Jurado)
Mezzogiorno di fuoco è uno di quei capolavori che dimostrano che un buon film non ha età.
Che dimostrano che con pochi mezzi si può creare qualcosa di fantastico.
Che dimostrano che, a volte, un film di 80 minuti può essere molto meglio di uno di 150.
Trovare un difetto in un'opera come la suddetta è un'impresa che rasenta l'impossibile.
Ottanta minuti di splendore cinematografico raccontano una storia dal valore simbolico oltre che storico e narrativo.
L'epopea di un uomo solo e abbandonato, in grado di vincere contro quattro criminali armati fino ai denti, e pericolosissimi, avvalendosi solo di una pistola, del distintivo e del proprio coraggio.
Ma non è il coraggio senza timore, il coraggio quasi sbruffone e troppo irreale che caratterizza molti film a stelle e strisce: è il coraggio di un uomo comune che, legato al proprio dovere, sconfigge le paure e torna per affrontare i nemici.
Lo sceriffo Willy Cane, interpretato da un grandissimo Gary Cooper, ci insegna che non dobbiamo fuggire di fronte alle difficoltà, e dobbiamo coltivare il sogno di realizzare imprese al principio proibitive.
Dobbiamo renderci conto sì dei pericoli, ma se partiamo con la convizione di perdere, perderemo.
Dobbiamo cercare di vincere. Solo così avremo una possibilità.
Ciò che più stupisce è la suspance che si riesce a mantenere viva minuto dopo minuto, tanto che il film si guarda tutto d'un fiato, con la stessa passione come fosse la prima volta.
Il merito va soprattutto alla maestosa regia del grandissimo Fred Zinnemann, che azzecca tutto, dando vita a inquadrature pulite, semplici e molto efficaci. Dirige l'opera quasi con distacco e sobrietà, lasciando le emozioni allo spettatore, evitando trionfalismi e forzature.
La vicenda è resa movimentata dalle ottime scelte di montaggio, che mantengono viva l'azione.
Una nota di lode va certamente alla colonna sonora, superlativa. Come dimenticare il tema iniziale Do not forsake me, my Darling (più comunemente denominato High Noon, titolo del film)?
E gli attori sono tutti eccezionali, e uno per uno contribuiscono alla costruzione dell'immortale capolavoro che è questo film.
Dal già citato Gary Cooper, alla bellissima moglie Grace Kelly, passando poi per Lloyd Bridges, per concludere Thomas Mitchell.
Degna di nota anche la fotografia, che ci regala un limpido bianco e nero ben calibrato.
Mezzogiorno di fuoco oltre che un western si può dire che è anche un thriller.
Lo spettatore assiste a un intreccio di vicende umane e personali, al dramma di un uomo solo, sempre più disperato e sempre più determinato, mentre il tempo corre, e si aspetta il fatidico suono delle campane di mezzogiorno.
Giunto quel momento, si apre il fuoco, e con scene spettacolari lo scontro tra Bene e Male si consuma in un paese deserto che sembra quasi abbandonare entrambe le parti al loro destino.
Al termine dell'ultima scena, lo spettatore a bocca aperta non può che essere meravigliato di fronte a tanta maestria.
Chapeau.
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