Espandi menu
cerca
Mezzogiorno di fuoco

Regia di Fred Zinnemann vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Dom Cobb

Dom Cobb

Iscritto dal 28 giugno 2012 Vai al suo profilo
  • Seguaci 23
  • Post -
  • Recensioni 136
  • Playlist 7
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Mezzogiorno di fuoco

di Dom Cobb
10 stelle

Con High Noon Fred Zinnemann mette a ferro e fuoco la provincia americana, con un ritratto impietoso e nero come la morte di una società benpensante ed ipocrita. In una cittadina del west lo sceriffo Gary Cooper si è appena sposato con la propria fidanzata Grace Kelly, una ragazza quacchera. Ma viene a sapere che un pericoloso criminale, che egli stesso aveva assicurato alla giustizia, è uscito di galera e sta tornando in paese, pronto a regolare i conti. Tant'è che i suoi tre scagnozzi (tra cui Lee Van Cleef) lo stanno già aspettando in stazione. Lo sceriffo è un uomo retto e coraggioso, quindi si sente in dovere di restare, sicuro del fatto che, di fronte al pericolo incombente, la cittadinanza farà fronte comune con lui: grosso errore. Nessuno lo aiuterà: non le istituzioni del posto, non i cittadini, non il vecchio sceriffo in pensione. Anzi, prima ancora dei banditi, saranno proprio quelli del posto i primi a mettergli i bastoni tra le ruote, soprattutto nella figura di Lloyd Bridges, vicesceriffo pavido, invidioso e geloso del suo superiore. Anche l'ex fidanzata di Gary Cooper (Katy Jurado) cercherà di convincere Grace Kelly ad andarsene e ad abbandonare il marito. Cooper, ogni minuto che passa (ed il film è stato girato in tempo reale) è sempre più solo ed isolato da tutti, pronti a voltargli le spalle. E' emblematica la scena in chiesa, nella quale il sindaco, interpretato da Thomas Mitchell, tiene un monologo nel quale afferma che per il bene del paese sia lo sceriffo a doversene andare(!). Mi vengono in mente le parole di Joker nel film Il Cavaliere Oscuro: "Queste persone cosiddette perbene, quando le cose si mettono male, sono pronte a scannarsi tra di loro": in questo caso la vittima sacrificale è l'onesto sceriffo. Gary Cooper affronta da solo i banditi ed ha la meglio su di loro. Anche sua moglie, quacchera convinta, nel momento del pericolo sarà costretta a mettere mano alla pistola. Prima di andarsene, lo sceriffo getta a terra il proprio distintivo con sdegno ed amarezza nei confronti di un paese (e forse anche di un Paese, inteso come nazione, a voler cercare ulteriori significati) ingrato verso i propri rappresentanti dell'ordine, popolato da burocrati legati al proprio scranno e dove, spesso, hanno vita più facile gli incompetenti (vedasi proprio il vicesceriffo). Ma è anche un atto d'accusa verso una società perbenista ed opportunista, pronta a calarsi le braghe di fronte al prepotente di turno per viltà o per semplice calcolo di profitto. Vent'anni più tardi, nel film Dirty Harry, l'Ispettore Callaghan avrebbe gettato via il distintivo con il medesimo sdegno e la stessa amarezza.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati