Regia di Piero Sciumè vedi scheda film
Lentissimo, in stile anni '70, con continui flashback, ralenti, effettini psichedelici vari. Alla fine il gioco stanca, seppure la storia sia di un qualche interesse.
Stanco della moglie pazza, affranto per la morte del figlio e desideroso di arraffare un pò di soldi della banca per cui lavora, il buon Leroy organizza il colpaccio. Si sbarazza di moglie e lavoro e si dovrebbe godere soldi e amante. Però il rimorso....
Di routine.
Il ritmo è troppo lento ed il soggetto povero di contenuti.
Una parte trascurabile per questo onorevole generico che ricordiamo in diversi film di Fulci e Lenzi.
Bella ed algida (quando spara in fronte ad Hanin non muove un muscolo del viso) recita il compitino senza troppa convinzione. Altri sono i ruoli in cui si è distinta.
Un pò indeciso sulla cifra del personaggio che interpreta. Mutatis mutandis meglio Franco Nero ne "Il bandito dagli occhi azzurri" sullo stesso tema.
Non eccelsa come attrice, ma nelle scene di nudo non si può restare indifferenti, anzi..
Con la sua faccia da bulldog arrabbiato si adegua al personaggio del cattivo (cornuto e mazziato).
Una regia piatta e trascurabile che cerca di ovviare alla stringatezza del soggetto con la ripetizione estenuante delle stesse scene in continui flashbacks. Alla fine il gioco mostra la corda.
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