Regia di Amir Naderi vedi scheda film
Un film sulla concentrazione, che ti sottrae al mondo degli “altri”, e ti fa attraversare, indenne, il rumoroso e confuso flusso della folla. Resti isolato, in balia dei tuoi pensieri, che sono anche le voci di dentro in cui riecheggiano le parole delle persone amate (come, per Gretchen, i consigli che la madre le lascia nella segreteria telefonica). Una competizione con te stesso che, una volta portato all’estremo, ti fa sbattere contro i tuoi limiti: un modo doloroso ma efficace per arrivare a toccare i contorni del tuo essere, e, quindi, in definitiva, per imparare a conoscerti.
Ancora una volta, come in “Manhattan by numbers”, una New York in movimento che fa da sfondo ad una ricerca accanita e solitaria.
Un regista innamorato dell’idea del “perdersi” come sinonimo di libera esplorazione, che permette all’individuo di riconquistare i giusti spazi, interiori e esteriori.
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