Regia di Amir Naderi vedi scheda film
Per raccontare New York, Naderi unisce l'ossessione della metropolitana con quella per i cruciverba, e ne scaturisce un'esperienza audiovisiva invischiata nell'ossessione.
I suoi 75 minuti, inzuppati in un bianco e nero più morboso che morbido, arrivano a colpire molto duro, gettandoci di peso in un trip maniaco-compulsivo che quasi riesce ad affaticare fisicamente, per merito di una riuscita alchimia tra intenzioni d'autore e mezzi impiegati. L'iraniano completa con "Marathon", la sua personale trilogia dentro la Grande Mela, buttando in scena i suoni, il trambusto e le prospettive spaziali del mondo cementificato del XXI secolo, vivendolo fin nelle viscere degli spazi sotterranei con uno sguardo che scende dall'alto. Possiamo quindi parlare di "Marathon", come una splendida sinfonia di suoni e rumori che non possono lasciare indifferente chi ha la capacità di ascoltare, nonostante tutto...
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