Regia di Stephen Chow vedi scheda film
Uno spesso strato di ironia circonda questo film. Ironico è il modo in cui viene messa in scena la storia, ironiche sono le battute dei personaggi, le situazioni, la morale, ironico è il finale in cui i buoni trionfano, ma in maniera davvero curiosa. E il lavoro stesso del regista è altamente ironico: verso i film di arti marziali, il genere di Bruce Lee, e verso la commedia hollywoodiana in cui i buoni sono sempre belli (qui sono brutti, sporchi, stupidi) e trionfano senza pietà (qui subiscono spesso, anche se la vittoria finale non gliela toglie nessuno). Molti i momenti divertenti, ottimo l'uso di effetti speciali non fini a sè stessi, utili come soluzione espressiva efficace e niente più. Cento minuti di svago senza volgarità o demenzialità insulse, non poco di questi tempi (2001).
Estremo oriente. Un ex calciatore zoppo e con velleità di allenatore incontra per caso un ragazzo povero che pratica shaolin kung fu con leggiadria: l'idea è quella di iscrivere ad un torneo nazionale una squadra di calcio che mischia lo shaolin alle tattiche sul campo. La squadra è composta dai fratelli del ragazzo, uno più bizzarro dell'altro; il premio è un milione di dollari e la finale è contro la squadra del boss per cui lavora l'allenatore zoppo, un uomo disonesto e pronto a tutto pur di vincere.
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