Regia di Lawrence Kasdan vedi scheda film
Quattro amici ormai adulti, accomunati da un forte legame affettivo e da strane facoltà extrasensoriali, condividono il ricordo di una straordinaria esperienza della loro infanzia legata ad un giovane ragazzo Down che salvarono da un branco di bulli. Riuniti dopo molti anni in una baita tra i boschi, sono costretti a fronteggiare tanto il dilagare di una misteriosa epidemia causata da una pericolosa invasione aliena, quanto la spietata e cinica azione di contenimento governativo che ha circoscritto l'intera regione attraverso una rigida e invalicabile quarantena. Riusciranno i nostri eroi a salvare il mondo?
Forte di una lunga esperienza come sceneggiatore prima ('Guerre stellari - L'Impero colpisce ancora'- 1980, 'I predatori dell'arca perduta' - 1981, 'Guerre Stellari - Il ritorno dello Jedi'- 1983) e acclamato regista poi ('Brivido caldo' - 1981, 'Il grande freddo' - 1983, 'Grand Canyon - Il cuore della città' - 1991), il maestro americano che viene dal giornalismo e dalla pubblicità prova a cimentarsi con i temi e le atmosfere fantastiche di un amarcord dell'orrore targato Stephen King. Il risultato sembra incrociare il racconto di formazione di un sodalizio adolescenziale alle prese con la nostalgia ed il soprannaturale ('Stand by Me - Ricordo di un'estate' - 1986 - Rob Reiner) ed il fanta-horror pandemico da invasione degli ultra-corpi nella suggestiva location degli innevati boschi del Maine.
Benchè i temi cari al maestro dell'orrore ci siano tutti, la strana commistione di una edificante storiella adolescenziale con gli spauracchi di un contagio virale come vettore di una subdola invasione extraterrestre sembrano solo l'esile pretesto per una messa in scena di un teen-movie (adulti che sognano di essere ancora bambini e si comportano di conseguenza) che non si salva dagli esiti più scontati e banali della commedia demenziale a base di turpiloquio ('Vacca baldracca', 'Scopatorta',etc...in americano pare facciano un altro effetto!) e buoni sentimenti formato famiglia. Se è vero peraltro che la struttura del racconto pare far emergere tanto le peculiari qualità soprannaturali dei protagonisti quanto la loro comune origine nel più generale disegno di una predestinazione salvifica, il film sembra non decollare nemmeno nelle prevedibili dinamiche di un finale più movimentato, tra bombardamenti a tappeto e lo scontro tra alieni di opposte fazioni, vanificando quanto di credibile la messa alla berlina dei codici di genere la regia di Kasdan vorrebbe sviluppare (racconto di formazione,horror, fantascienza, war movie,etc.) piuttosto che gli aspetti legati agli stereotipi dei caratteri in gioco (il militare buono-buono di Tom Sizemore e quello buono-cattivo di Morgan Freeman, l'alieno buono-buono di Donnie Wahlberg 'Duddits' e quello cattivo-cattivo di un redivivo mostro di Alien).
La suggestiva e surreale scena di una migrazione animale attraverso la foresta innevata ed il sottotesto kinghiano di una parabola della diversità in chiave fanta-horror non bastano a riscattare insomma tanto le diverse incongruenze della sceneggiatura quanto la grossolana volgarità delle scene più truculente (nematodi giganti che fuoriescono dall'ano dei loro malcapitati ospiti, bleah!), lasciando impigliati tra le maglie di un misteriso manufatto indigeno gli spiriti benevoli di una favoletta natalizia che lascia il tempo che trova.
Terzo classificato come 'Peggior Film' ai Fangoria Chainsaw Awards del 2004.
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