Regia di Lawrence Kasdan vedi scheda film
Leggendo "L'acchiappasogni", notai che il tema di un'amicizia eterna tra cinque giovani uomini cresciuti insieme straziata da eventi fantastici,forse simboleggianti i traumi e i dolori della vita adulta, si percepiva, ed era anche toccante:peccato,era la considerazione appena successiva,che spesso il racconto si facesse effettistico, grottesco (i sintomi della contaminazione aliena, che richiamano le prodezze de "Il petomane"), forzato. Il film trattone, che porta una firma d'autore (non troppo considerato tale,ma lo è) come quella di Lawrence Kasdan, non si può dire riuscitissimo, ma traduce in immagini alcune parti oggettivamente difficili da trasporre sullo schermo (tutta la parte della lotta mentale contro l'invasore alieno da parte di Jonesy, ha un cast di prima categoria, e qualche scena sospesa tra l'orripilante e l'assurdo resa con la dovuta atmosfera. Certo, siamo appunto alle prese non con uno dei migliori testi di Stephen King, spesso troppo dilungato e probabilmente non con abbastanza fiato per reggere la dimensione di romanzo:la citazione da "Apocalypse now" rimane,con il comandante ossessionato e folle Curtis di Morgan Freeman che rimanda al Brando fanatico eppur in qualche modo custode di alcune verità orrende, a livello filosofico. Non così brutto come spesso è stato etichettato dai recensori, certo non il vertice dell'opera kasdaniana, ma per un intrattenimento un pò prevedibile e tecnicamente valido può risultare bene,anche se le lamprede aliene non sono il massimo degli effetti speciali concepibili nei primi anni Duemila.
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