Regia di Paul Schrader vedi scheda film
La nascita del voyeurismo in chiave moderna, non c'è ancora Internet (vero megafono di tale debolezza umana) ma c'è già il modo in cui la rete propaga il suo messaggio ovvero attraverso video piccoli o grandi, ripetibili all'infinito e rappresentanti il mantra perfetto per il guardone di professione. La cornice, poi è la più indicata. Un uomo cosciente della sua vanità, del suo narcisismo e fissato col sesso al punto da cercare e pretendere consenso ed approvazione a livello macroscopico. In fondo ha anche ragione, lui è normale e si sente normale, rappresenta ogni singolo adolescente e le sue polluzioni nascoste. Di più, rappresenta l'aspirazione di ogni ragazzo dall'ormone mediamente alto, la possibilità di avere accesso ad infinite storie sessuali sfruttando semplicemente la notorietà ma rappresenta anche, nel rovescio della medaglia, il decadimento necessario e doloroso di quei valori familiari e morali che sono legati all'ipocrisia di una vita sessuale repressa (nonostante l'incontro del protagonista con una donna che si dice pronta ad ogni accettazione). La chiave d'eccesso del film, in fondo, non è il sesso ma l'egoismo ed il narcisismo del protagonista che non vede oltre il suo... ehm naso. Bravi gli interpreti, storia tutto sommato dal buon ritmo e con un ricorso a scene di sesso che per quanto funzionale poteva essere ridotto in alcuni casi; non mancano anche i momenti divertenti (vedi l'episodio della mano fraudolenta). Voto: 7/7,5.
Buona regia.
Bravo ed indicato per il ruolo.
Bravo.
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