Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film
Sangue e arena secondo Almodovar. Uno dei film più passionali di Pedro, che brulica di istinti ma si appoggia su un concreto baricentro narrativo; rispetto ad altre sue pellicole infatti la storia ha la sua importanza, arbitra i personaggi come marionette del desiderio e li logora fino all'eccesso, alla disperazione. Un dramma smisurato, senza inibizioni, a cui Pedro contrappone uno stile che non si sovrappone alla scabrosità del racconto, ma lo segue senza deformarlo, che trova nel finale un autentico momento di lirica almodovariana. E' "La signora della porta accanto" dello spagnolo più rock ed amabile dello schermo, dove le pulsioni omicide, le metafore, il sangue cremisi dell'amore e della morte, Eros e Thanatos, sembrano combinarsi con l'unicità del mondo di Pedro, e così dalla corrida esce l'assassino non l'eroe, dal realismo si passa all'astratto (come se fosse un quadro d'arte contemporanea) e all'inspiegabile, sia la psicologia umana o l'innamorarsi. Un frutto acerbo che però vuole dire tanto e dà moltissimo.
Ha filmato la passione, l'orgasmo (o meglio la ricerca dell'orgasmo), la sessualità come un precursore del nostro tempo. Non conta il soggetto, conta quello che Pedro riesce a estrapolare dalla sua storia, ovvero creare immagini straordinarie cercando un'estetica e una bellezza dall'umiltà degli istinti. Non ho parole!
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