La recensione su Prigionieri del male

di cherubino

6 stelle

Remake di "Sancta Maria", presentato nel 1941 come "primo film anti-bolscevico". Depurato sostanzialmente di questo contenuto, si accentua la parte sentimentale. Ma l'interesse principale è rivedere quell'Italia cattolica degli anni cinquanta, piena di processioni, ex voto e miracoli, che non appare così chiaramente in tante pellicole.

Ciascuno, anche se ateo, può avere un momento nella vita in cui prega, se si intende che pregare non sia solo Invocare l'aiuto del proprio Dio ma anche sperare irrazionalmente in un fato benevolo.

Ci si aggrappa anche al miracolo per chi si ama, come fosse vero che l'amore fa miracoli.

Questo film ci dice che talora accadono.

cherubino,

2 febbraio 2023

(opinione sintetica)

a destra: Padre Lorenzo (Bernard Blier)

Nadia Ulianova (May Britt) e Sergio (Francisco Rabal)

Altri interpreti: Vera Carmi (Elena, che scopre in Nadia la sua sorella minore) e Nino Manfredi (che ha paura di viaggiare in aereo e purtroppo si vede solo all'inizio del film). Il regista è Mario Costa (1904-1995), noto soprattutto per i film-opera.

Film visibile quì

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Riguardo a May Britt (nata in Svezia il 22 marzo 1934):

https://www.wikiwand.com/it/May_Britt