Regia di Daniele Luchetti vedi scheda film
Per Dillo con parole mie si apprezza soprattutto l'impegno e lo sforzo dell'attrice Stefania Montorsi, che l'ha interpretato e ne ha scritto anche il copione. Questo scorre via abbastanza veloce, con un tono che per certi versi ricorda il primo Nanni Moretti (le idiosincrasie della protagonista enunciate con fare leggermente isterico) che si incunea in una vicenda vagamente rohmeriana. Qualche momento rimanda anche a certo Woody Allen, ma in qualche caso la sentenziosità dei personaggi fa pensare, un po' troppo, alle frasi fatte che si leggono sui rotocalchi. Si percepisce un'indecisione di fondo sulla direzione che deve prendere il film, come traspare chiaramente dal finale posticcio a tempo di musical. In questo senso, è quasi incredibile pensare che dietro la macchina da presa ci sia il Daniele Luchetti che ha dato al cinema italiano un'opera fondamentale degli anni Novanta come Il portaborse (ma ricordiamo che la Montorsi è - o era - la sua compagna).
Comunque, nonostante un copione che affastella troppe coincidenze per un film solo, l'operetta abbastanza morale si lascia vedere anche grazie alla bravura degli interpreti Montorsi e Morelli, ma è ben lungi dal costituire un caposaldo della cinematografia del primo Duemila.
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