Espandi menu
cerca
L'amore secondo Kafka

Regia di Judith Kaufmann, Georg Maas vedi scheda film

Recensioni

L'autore

steno79

steno79

Iscritto dal 7 gennaio 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 238
  • Post 22
  • Recensioni 1728
  • Playlist 106
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su L'amore secondo Kafka

di steno79
7 stelle

"La gloria della vita" è il titolo originale un po' altisonante di questo biopic su Franz Kafka diretto da Georg Maas in collaborazione con la direttrice della fotografia tedesca Judith Kaufmann, e uscito in occasione del centenario della morte del grande scrittore boemo di lingua tedesca. 

Si tratta di un film biografico onesto, che rievoca l'ultimo anno di vita di Kafka e la sua relazione sentimentale con l'attivista ebrea comunista Dora Diamant, un amore che si scontrerà con la tubercolosi sempre più grave di lui e l'opposizione della famiglia. Il biopic di uno scrittore è un genere ormai gettonatissimo: l'approccio dei due registi tedeschi è sostanzialmente rispettoso dei fatti e dei personaggi, più efficace nel complesso di quanto fece il Placido di "Un viaggio chiamato amore" con Campana e Aleramo, un gradino al di sotto del Martone leopardiano del "Giovane favoloso". 

Franz Kafka è una figura in qualche modo collegata a quelle appena citate di Campana e Leopardi, anche lui ha uno slancio amoroso verso il gentil sesso e la vita in generale, frustrato però dallo scontro con la malattia che ne condizionerà a soli 40 anni le possibilità di vita e ne decreterà la morte precoce. La rievocazione ambientale della Berlino anni 20 e delle località sul mar Baltico mi sembra svolta con cura apprezzabile, e c'è una fotografia della stessa Kaufmann che ricorre a delle palettes sempre più cupe man mano che la storia progredisce, che risulta ugualmente efficace nell'accompagnare la vicenda e gli stati emotivi dei personaggi. Alcune recensioni lo definiscono diligente, scolastico e ripetitivo ma non credo che un film di questo genere ambisse a una forma più innovativa, probabilmente non necessaria; da segnalare le buone performances nei ruoli principali di Sabin Tambrea, attore anche fisicamente vicino a Kafka di cui rende bene l'effimera illusione di vita e la cupezza dominante, nonché Henriette Confurius nella parte di Dora, caratterizzata come donna in anticipo sui tempi, testarda e un po' ribelle ma non priva di fascino.

Voto 7/10

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati