Regia di Oz Perkins vedi scheda film
Aspettavo con curiosità di vedere l’ultimo film di Oz Perkins, anche se un piccolo campanellino d’allarme si era acceso nella mia testa quando ho visto che tra i produttori c’era James Wan (produttore, regista e sceneggiatore della saga di Saw, e non solo, tanto per intendersi). Mentre guardavo il film, via via che i minuti scorrevano - 98 nel totale per l’esattezza- il campanellino diventava una campana da mensa, fino a raggiungere la potenza di una tromba da stadio nell’ultima mezz’ora.
The Monkey (2025): scena
Una breve sinossi: 2 gemelli, Hal e Bill, vengono in possesso di una scimmia giocattolo appartenuta al padre che li ha abbandonati da molti anni.Il gioco ha un meccanismo per il quale se si gira una chiave sulla sua schiena, la scimmia assume un ghigno, alza un braccio, fa girare la bacchetta che tiene tra le zampe e una volta che l’abbassa, inizia a battere sul tamburo che tiene tra le parti posteriori. Inizia una musichetta infantile e da lì a poco qualcuno muore. Quando i 2 fratelli intuiscono il procedimento diabolico, cercano di sbarazzarsi della scimmia gettandola in un pozzo. Dopo 25 anni dovranno fare i conti con il ritorno della scimmia e del suo tamburo malefico.
C’è poco altro da dire sulla trama, davvero. La storia è tratta da un racconto di Stephen King, che è però uno tra i pochi che non ho letto, ma che comunque consiglio a chi volesse essere più informato a riguardo. Perché da quel che ho visto, ho riconosciuto tutte le caratteristiche e le tematiche narrative del grande scrittore americano: i protagonisti prima adolescenti e poi adulti che si ritrovano a dover risolvere i problemi lasciati a metà da ragazzi (vedi It), il male che si identifica in qualcosa di apparentemente inoffensivo (vedi sempre It), i gemelli che combattono tra di loro (Il lato oscuro)...ecc ecc…Purtroppo il film affronta gli affascinanti spunti del romanzo in maniera confusa, approssimativa, e mi viene da dire anche offensiva per gli appassionati di Stephen King. Un incipit che non svela niente, ma che apre a delle aspettative per lo meno per quanto riguarda la natura della scimmia, che però non trovano nessuna risposta. Il film avanza in maniera cronologica per circa metà del film, per poi alternare lo spazio temporale in avanti e indietro cercando di far quadrare il senso della storia. Compaiono e scompaiono personaggi senza un minimo di approfondimento narrativo a loro riguardo. Gli stessi protagonisti (che poi è un dimenticabile Theo James) sono superficiali e abbozzati nei loro personaggi, diventando delle mascherine farlocche degne di qualche fumetto poco originale. Soprattutto nella seconda parte tutto diventa confuso, ci si ritrova a infilare omicidi uno dietro l’altro, ridendoci sopra per quanto sono volutamente violenti e astrusi.
La mano di Wan, molto sapiente in questo caso, lo ammetto, sta proprio in questa sua capacità di ideare questi meccanismi omicidi ad iperbole, che diventano proprio una specialità, tale da prendere il sopravvento su tutto il film. The Monkey è un film, più che horror, direi grottesco e d’azione, proprio per questa sua velocità narrativa che predilige l’inventiva e il numero delle morti piuttosto che la profondità del racconto.
In tutto questo, il mio Oz Perkins dov’è? dov’è la sua capacità di creare le atmosfere sataniche e diaboliche di February-L'innocenza del male-2015 o di Longlegs? dove sono i morticini di “Sono la bella creatura che vive in questa casa”? La carriera di Perkins non è lunghissima, questa scimmia potrebbe essere un inciampo tra i bei lavori che è riuscito a fare sino ad ora. Una volta, i film di bravi registi che facevano un prodotto brutto, si chiamavano “film su commissione”, mi auguro con tutti il cuore che si tratti di una cosa del genere.
L’unica nota positiva, l’unica luce nel tunnel buio di questo film lungo ben 98 minuti in cui la noia si affaccia più volte nonostante le fantasiose morti che si succedono con un ritmo di una ogni 5 minuti, ebbene - dicevo- l’unica stella in questo cielo buio è LA SCIMMIA.
Credo che Perkins si sia concentrato principalmente su di lei, che -diciamo la verità- è l’unica che sa veramente recitare e che ha preso a cuore il suo personaggio. Su di lei il regista americano si impegna sul serio, concentrando alcune tecniche che mi fanno per qualche istante sperare che il film possa prendere un’altra piega. Poi prende a fuoco una testa di una vecchia in bigodini, dopo essere caduta in una scatola piena di ami da pesca e allora mi appoggio nuovamente sulla mia poltrona. E’ un film dozzinale, che si presta molto bene ad una saga per adolescenti, o per una serie da 3 stagioni su qualche piattaforma alla moda.
The Monkey (2025): scena
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Concordo con la tua recensione. Purtroppo, il film ha deluso molto anche me ed era uno di quelli che più attendevo quest'anno. Occasione sprecata per Perkins, gran peccato.
Insieme al Nosferatu di Eggers, tra le grandi delusioni di quest'anno...per me :( peccatissimo...
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