Regia di Oz Perkins vedi scheda film
The Monkey (2025): locandina
CINEMA OLTRECONFINE
I gemelli teenagers Hal e Bill scoprono in soffitta una inquietante scimmietta giocattolo con un meccanismo a corda che le fa suonare un carillon e battere un tamburo posto nel suo grembo.
Un suono di stile circense, quasi fliniano, che rende ancora più inquietante quel giocattolo dall'espressione maligna.
Ma la vera cosa incredibile è la fine cruenta che quel bambolotto arreca a terzi una vta terminata la musica. Atterriti i due fratelli assistono ad una serie di morti violente che non possono essere frutto di sconcertanti, macabre coincidenze.
Sconvolti, privati dei pochi affetti famigliari rimaste, i due giovani tentano di lasciarsi alle spalle quell'incubo, e decidono di seppellire in un pozzo la scimmietta, intraprendendo ognuno una propria strada, professionale e di vita. Venticinque anni dopo le morti inspiegabili ricominciano e costringono i due a riunirsi, nel tentativo di eliminare una vota per tutto quel giocattolo che ha dentro di sé la quintessenza del male.
The Monkey (2025): scena
The Monkey (2025): Theo James
The Monkey, trasposizione di un noto omonimo racconto di Stephen King, segna il ritorno in regia di Oz Perkins, figlio del celebre Anthony, a breve distanza dal suo precedente e piuttosto apprezzato horror Longlegs con Nicholas Cage.
La trasposizione rispetta i noti apprezzabili cliché del maestro dell'horror, che qui non rappresenta tanto una doppia personalità (come ad esempio in La metà oscura, efficacemente tradotto in cinema dal grande George A. Romero), ma due differenti atteggiamenti che, nel bene e nel male, rappresentano l'approccio dei due protagonisti gemelli (ben resi entrambi dall'attore Theo James) nel rapportarsi ad una realtà che li affronta attraverso l'azione diabolica del fantomatico pupazzo.
The Monkey (2025): locandina
Perkins, ormai un regista totalmente dedito al cinema di genere, utilizza bene i luoghi comuni dell'horror e gestisce le scene degli incidenti pilotati dal male creando una suspense degna dei più efficaci momenti di Final Destination. Tutto attorno un venticinquennio di America kitch, decadente che vira ad una deriva delle periferie dove si nascondono mostri e demoni, ed addentro le quali il male si annida e vive alimentandosi di disgrazie e tragedie altrui.
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