Regia di Maria Sole Tognazzi vedi scheda film
E’ una commediola giovanile di un’autrice esordiente ma dal cognome altisonante nel settore cinematografico, con uno staff pressappoco esordiente anch’esso, con alcuni nomi che negli anni successivi si faranno onore, ma che in questo film denotano ancora qualche esitazione, essendo acerbi e forse imbarazzati.
E’ una commediola giovanile di un’autrice esordiente ma dal cognome altisonante nel settore cinematografico, con uno staff pressappoco esordiente anch’esso, con alcuni nomi che negli anni successivi si faranno onore, ma che in questo film denotano ancora qualche esitazione, essendo acerbi e forse imbarazzati. La trama piuttosto banale e scontata non aiuta a coinvolgere lo spettatore, ma forse gli stessi attori, che stentano ad ingranare ed esprimere le potenzialità latenti, anche a causa di dialoghi che non sono proprio il massimo dell’analisi psicologica ed intellettuale delle problematiche di quell’età. Inoltre si percepisce una sorta di autocensura che limita la forza propositiva dei dialoghi, come se si volesse rimanere nell’ambito del politicamente corretto, emerge solo qualche eccesso nel desiderio sessuale (soprattutto femminile), stemperato subito dopo da titubanze ed esitazione tipiche però di un’età più infantile, mentre qui si sta trattando di giovani prossimi ai trent’anni. Si nota la discreta padronanza della macchina da presa con sequenze professionalmente accurate delle ambientazioni e dei vari quadretti scenografici, ma senza mai fornire spunti di valore, in grado di suscitare emozioni e motivare lo spettatore facendolo identificare coi personaggi e con il contesto. Le poche problematiche psicologiche esistenziali che emergono, non sono sufficientemente elaborate e portate a livelli di interesse tale da rendere la sceneggiatura apprezzabile, rimanendo nello spettatore un senso di incompiutezza, di sentimenti inespressi, di mediocrità espositiva, nonostante i tentativi della regista di rappresentare compiutamente le sue qualità.
Un’opera quindi nel complesso dignitosa ma priva di spunti originali e di talento, senza infamia e senza lode. Di quelle che si vedono anche volentieri (senza particolari sofferenze) ma che non lasciano traccia. Non ancora sufficiente.
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