Regia di Roger Donaldson vedi scheda film
"Niente è quello che sembra", ripete il tormentone di Walter Burke (Pacino), addestratore della CIA che nella recluta James Clayton (Farrell), facendone il suo pupillo, vede il possibile emissario di un delicato compito. Prima lo sottopone a uno stress psicologico straziante per accertarsi della sua idoneità al ruolo, quindi gli affida la missione di svelare la trama di un'infiltrata (Moynahan) che sta rubando un codice segreto. Ma siccome, appunto, "niente è come sembra", non si fatica a capire che il sardonico Burke sta facendo un pericolosissimo doppio gioco.
Lontani anni luce dal fascino talentuoso di James Bond, questi agenti della CIA sono la quintessenza del conformismo intriso di patriottismo. O almeno così ce li restituisce il regista Roger Donaldson, nella pellicola tratta dal romanzo di Kurt Vonnegut (uno che al cinema ha dato film come Mattatoio 5 e La colazione dei campioni). Tutto sa di risaputo, di già visto, e l'istrionismo di Pacino, con quell'aria sempre più disfatta da cocainomane dallo sguardo allucinato, è il colpo di grazia a un film inutile.
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