Regia di Rudolph Maté vedi scheda film
Il film è una buona miscela di dramma criminale, avventura, azione e sentimenti. Non è particolarmente profondo, ma è realizzato bene ed è un buon esempio di egregio intrattenimento della Hollywood che fu. L'interpretazione di Mitchum è rispettabile, ma mi pare che il posto d'onore spetti alla languida e sensuale Linda Darnell. Secondo me è notevole il modo in cui, con ambiguità tutta femminile, ondeggia nel suo atteggiamento con il personaggio di Mitchum: fa la ritrosa, si lascia baciare appena un po', poi si abbandona alla passione, e quindi fa nuovamente la sfuggente e la misteriosa. Non vale neanche la pena dire che Jack Palance faccia il cattivo, anzi il cattivissimo. Forse il suo personaggio è un po' troppo monolitico, ma il modo in cui dà vita a quell'uomo passionale, prepotente e violento ha il suo spessore. Il personaggio dell'uxoricida tenta secondo me di rappresentare la strana convivenza in certe persone di nobili tratti umani accanto ad una gelosia assassina e senza scrupoli.
Ho trovato suggestiva l'ambientazione sulle vette della Sierra Madre, tra romantici borghi d'alta quota e la funivia sospesa sullo strapiombo mentre il cavo si sfilaccia.
Il titolo originale è indovinato e fa riferimento al fatto che una volta entrati nell'ambiente della criminalità è difficilissimo venirne fuori, anche se c'è comunque una "seconda possibilità".
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