Regia di Giulio Donato vedi scheda film
L’ultimo film per me, per questa rassegna della mostra del cinema di Venezia è Labirinti.
Film italiano inserito nella sezione giornate degli autori della mostra del cinema di Venezia 2024.
Sono onesto, fino a tre quarti di film, mi sono domandato che cosa stavo vedendo. Non perché il film fosse particolarmente brutto, ma perché non era di facile comprensione.
Se dall’inizio si capisce che il protagonista è omosessuale, non si capisce dove vuole arrivare.
Troppi problemi dal punto di vista del montaggio e, a volte, anche dei dialoghi: non per il dialetto calabrese, ma proprio per la struttura dei dialoghi stessi.
Un altro problema, non secondario, è che, secondo me, il film era ben impresso nella mente del regista ma non è riuscito a metterlo perfettamente su pellicola.
Come dicevo, questo vale fino agli ultimi 20 minuti, dove il film cambia passo e recupera il tempo perduto.
Le varie similitudini tra il cinghiale pestato e il ragazzo pestato, oppure il ragazzo al rogo come le streghe una volta.
Interessante la scena conclusiva con i protagonisti già adulti, sviluppata piuttosto bene, senza essere eccessivamente melensa.
Mi è piaciuta la scelta dei colori, come volesse richiamare un’epoca passata anche se ambientato nel presente e nel futuro.
Della serie, guardate che non è cambiato niente, la mentalità è la stessa, e c’è ancora tantissimo da lavorare.
Se non fosse che la prima parte è veramente complessa e quasi incomprensibile se non vedi la seconda parte, il film sarebbe molto bello.
Questi labirinti della vita che ti portano a scoprire te stesso con tutti i suoi problemi e le sue gioie.
In conclusione, vorrei esprimere un plauso per la colonna sonora di Labirinti, tutta creata ed eseguita da Pierluigi Orlando: perfetta.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta