Regia di Coline Serreau vedi scheda film
Una ragazza (Brakni) fugge per strada chiedendo soccorso, inseguita da tipi poco raccomandabili. Una coppia borghese che si sta recando a cena con amici si barrica in auto. La ragazza viene pestata a sangue. Finisce in coma. Il lui della coppia (Lindon) si preoccupa soltanto di non avere seccature con la giustizia. Lei (Frot) si prende una lunga vacanza dal lavoro, assiste la ragazza, la aiuta per la riabilitazione fino a una ripresa completa e asseconda il suo progetto di vendicarsi del pappone (Franek) che l'ha fatta prostituire per anni, della famiglia algerina e anche del codardo che non la aiutò nel momento del bisogno.
Coline Serreau, non nuova a mordaci imprese cinematografiche in chiave di apologo contro il genere maschile e la società patriarcale (ma anche alcune ragazzine qui non ci fanno proprio una bella figura...), costruisce ad arte un film che innesta registri da commedia su una trama thriller, con una sorta di film nel film col quale viene ricostruita la vicenda traumatica, pazzesca e purtroppo più che realista della ragazza sfruttata per mercimonio. Il risultato è un'opera coraggiosa, carica di fascino, forse un po' programmatica nel suo dichiarato antimaschilismo, complessivamente felicissima e con un intreccio ragguardevole. Le uniche cose fuori posto sono le esagerazioni sparpagliate un po' ovunque (ma in fondo giustificate dal titolo stesso del film) e la musica - bella ma troppo sopra le righe - di Ludovic Navarre, creatore del progetto St.Germain.
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