Espandi menu
cerca
Duello nel Pacifico

Regia di John Boorman vedi scheda film

Recensioni

L'autore

millertropico

millertropico

Iscritto dall'11 ottobre 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci 32
  • Post 2
  • Recensioni 306
  • Playlist 1
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Duello nel Pacifico

di millertropico
8 stelle

L'azione è collocata nel 1944 (penultimo anno della seconda guerra mondiale). Lo scenaro in cui viene rappresentata, è quello di un'isola deserta nel nord dell'Oceano Pacifico  dove un pilota americano (Lee Marvin) e un ufficiale della marina giapponese (Toshiro Mifune) sono costretti dagli eventi e dal destino a incontrarsi e scontrarsi loro malgrado, unici interpreti di un'opera che si regge interamente sulle loro solide spalle.
L'americano è precipitato con il proprio aereo, mentre il giapponese è scampato al naufragio della sua nave, ma questo è solo il preludio di una narrazione tutta incentrata sulla contrapposizione di  due figure (e due culture) in totale antitesi.
Sulle prime infatti, l'obbligo di cooperare insieme per la sopravvivenza che dovrebbe essere primario in una situazione al limite come quella, lascia invece  interamente il campo proprio a quelle differenze culturali e ideologiche - ma anche formative - a cui accennavo sopra, che spingono i due a fronteggiarsi aspramente nel riprodurre anche in quel piccolo universo circoscritto, una guerra privata, sia pure in formato ridotto.
L'atollo che li tiene inesorabilmente prigionieri però, è uno scenario che finirà per segnarli profondamente, così tanto, che l'ostilità che all'inizio regnava sovrana, col passare del tempo lentamente si dirada, e i due protagonisti - dapprima timidamente e poi sempre più marcatamente - finiranno per unire ben più proficuamente le loro forze in un ritrovato equilibrio solidale (e non solo per una pratica necessità) per tentare insieme di trovare una via d'uscita e di salvezza.
Si comprenderà così già da queste brevi note, che il film di Boorman intende essere un esplicito manifesto contro la guerra, e soprattutto un'efficace allegoria della follia del comportamento umano.
"Duello nel Pacifico" (molto di più e di meglio di un film semplicemente a tesi)  possiede quindi la forza anche cinematografica, di trasformare questo apologo un tantino estremizzato, in una chiara esplorazione della psiche proprio nel mostrare come si trasforma l'uomo e la sua indole, una volta che viene violentemente privato dei modelli imposti dalla propria cultura e gettato un una Natura che - come verrà poi meglio approfondito dal regista con il suo "Un tranquillo wekend di paura" - si dimostra spesso malvagia anzichè rigeneratrice e protettiva.
Atipico film di guerra a due soli personaggi, è dunque un vero e proprio banco di prova per i due grandi attori che lo animano: due mostri sacri che ci regalano una notevolissima interpretazione che, come già detto sopra, riesce a supportare magnificamente l'intero impianto narrativo dell'opera senza mai farlo scadere nella noia.
Dal punto di vista strettamente legato al tema della "sopravvivenza" (e visto soprattutto adesso e in prosettiva) la sua ambientazione alla Robinson Crusoe lo avvicina abbastanza a ciò che ha realizzato in tempi più recenti Robert Zemeckis (sia pure con altri mezzi e differenti prospettive indagatorie) con il suo altrettanto "coraggioso " Cast Away".
Per la carriera di John Booramn invece (che veniva dal grandissimo successo di "Senza un attimo di tregua" - "Point Blank" in originale) un film indubbiamente molto ambizioso che ha magari visto nel tempo riconosciuti meglio i suoi meriti, ma che nell'immediato rappresentò purtroppo una pesante batttuta d'arresto sia pure di natura prettamente commerciale, visto che fu davvero un fisco al botteghino (principalmente in America).
Influì a mio avviso  negativamente anche l'interferenza della produzione che impose un finale sgradito al regista (forse con l'intento di renderlo un tantino più spettacolare), quello di far distruggere l'isola da un bombardamento apocalittico che - senza nulla aggiungere e molto togliere - deturpò gravemente proprio l'impianto complessivo della storia e la volontà originaria del regista che era - con tutta evidenza - quella di fare di "Duello nel Pacifico" un film di guerra dove la guerra non si doveva vedere mai (solo intuire), il che avrebbe reso davvero molto più interessante il suo messaggio.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati