Regia di Yasujiro Ozu vedi scheda film
In posa per una foto, ai tempi in cui non si doveva sorridere davanti all'obiettivo. Forse perché il presagio che qualcosa accadrà è presente. In ogni movimento, in ogni battuta. Nell'esigenza di chiudere le porte scorrevoli di case di carta. Così si sviluppa questa sorta di origami di Ozu, un foglio imbrattato che si ripiega su se stesso. Indimenticabile la scena della morte del padre, rappresentata da tanti abiti ordinati e piegati, con tanto di cappello e immancabile biglietto con il nome del proprietario.
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