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I lunedì al sole

Regia di Fernando León de Aranoa vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su I lunedì al sole

di Dany9007
8 stelle

 

Con più di uno sguardo alla vena narrativa di Ken Loach, il regista riesce a dipingere con una perfetta commistione di amarezza e sarcasmo la vita quotidiana di un gruppo di amici, ormai disoccupati dopo il licenziamento dai cantieri navali i quali, ciascuno a modo suo, prova ad affrontare (o meno) la realtà.

Su tutti troneggia il personaggio di Santa (in una superlativa interpretazione di Javier Bardem): sarcastico, polemico, aggressivo ma sostanzialmente consapevole del vuoto che lo circonda. Impegnato ad accusare la società che lo circonda (stupenda la scena in cui "ricostruisce" la morale della favola della Cicala e la Formica), non ha mai ritrovato una nuova strada sebbene non si tiri indietro a dispensare lezioni agli amici. Vivacchia con lavoretti saltuari o persino scroccando gli assaggi ai promoter al supermercato.

Più tragico il personaggio di José, con una moglie che lavora duramente in un’orrenda fabbrica di inscatolamento di pesce, dal cui povero stipendio dipende la vita della coppia. José tuttavia riesce puntualmente a mandare in fumo gli sforzi della moglie che deciderà di lasciarlo, salvo ripensarci commuovendosi riflettendo sull’esperienza di un caro amico che si è suicidato proprio a seguito dell'abbandono da parte della consorte.

Paulino è molto mite, sebbene una profonda preoccupazione e amarezza lo attanagli: prova a rispondere a delle offerte che non aderiscono al suo profilo lavorativo, sta maldestramente cercando di imparare dei fondamenti di informatica con il figlio e ancor più tristemente cerca di apparire più giovane di quanto sia con delle (rovinose) tinture per capelli.

Reina e Rico invece sono la dimostrazione di coloro che in qualche modo hanno saputo gestire la situazione di grave crisi reinventandosi: uno ora fa il sorvegliante presso uno stadio e l'altro ha aperto un bar che tutto sommato gli porta proventi.

Di nuovo come Loach, il regista non lesina critiche ai suoi personaggi: vediamo tutti che Santa non ha impegnato un minuto a riqualificarsi nel mondo del lavoro e per questo aggredisce verbalmente chiunque glielo faccia notare. Allo stesso tempo emergono le contraddizioni di un contesto dove la competitività di paesi emergenti, ha brutalmente stroncato l’industria del vecchio continente. In questa “banda” di personaggi, tutti puntualmente antieroici e disillusi (salvo qualche vezzo come una potenziale terra promessa in Australia) emerge tutto l’abbandono di una classe sociale che ha perso i suoi riferimenti, dove il pur limitato equilibrio è ormai decaduto.

Assolutamente una pellicola capace di coniugare una riflessione profonda ed uno sviluppo godibile della vicenda.

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