Regia di Fernando León de Aranoa vedi scheda film
Un film impegnato politicamente e ideologicamente, che non sfocia mai nella retorica, capace di a far riflettere sui problemi di una classe sociale con accortezza e abilità narrativa.
Santa(Javier Bardem), Josè(Luis Tosar), Lino(José Angel Egido), Reina(Enrique Villén), Amador(Celso Bugallo), Serguei(Serge Riaboukine), sei amici che si ritrovano disoccupati a seguito di un licenziamento massivo di operai di in un cantiere navale.
Ognuno cercherà di riprendersi a modo suo tra discorsi e bevute al bar con gli amici e ricerche di un nuovo impiego…
Il film si pone come un manifesto della situazione della classe operaia moderna (anche se del 2002 ancora attuale), un insieme di ideologie e filosofie adottate dai protagonisti, che spaziano dal sentimento per l’unità proletaria all’adattamento imposto dal sistema, riassumendo e rappresentando le condizioni del lavoratore precario moderno
Un film sull’importanza del diritto al lavoro e della condotta sociale dell’uomo in relazione ad essa?
Si e no, perché oltre a quello c’è il desidero di Aranoa di comunicare che mantenere la dignità è importante a prescindere dalla condizione lavorativa.
Il mezzo per trasmettere questo messaggio diventano i suoi protagonisti, caratterizzati tutti con intelligenza, ognuno ha reagito diversamente alla perdita del lavoro e si attengono(o ci provano) ai propri principi.
Aranoa inquadra con onesto e diretto realismo le situazioni vissute dai protagonisti, valendosi di una ottima sceneggiatura alterna momenti di sarcasmo a quelli di cruda amarezza con giusto equilibrio.
Fotografia non sempre eccezionale, il cast tutto formidabile, tra i quali si distingue, manco a dirlo, Javier Bardem
Voto:8/8.5
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