Gijón è una città della costa settentrionale della Spagna, cresciuta a dismisura a causa dello sviluppo industriale ma ora alle prese con l'immigrazione e la disoccupazione. Qui alcuni uomini percorrono ogni giorno strade in salita, alla ricerca di una via d'uscita, costantemente in bilico a causa del lavoro sempre più precario. E intanto chiacchierano delle loro cose e ridono di tutto e di niente in particolare, pieni di speranza, tranquilli, la mattina di un lunedì di sole.
Note
A León de Aranoa (premi a valanga per ciascun'opera realizzata, sia corta, lunga o documentaria), preferito in patria e agli Oscar all'Almodóvar di _Parla con lei_, interessano le piccole grandi sporcizie che si insinuano nelle intercapedini delle società occidentali post-industriali (ma vien voglia di dire, viste le brutture, post-atomiche), tanto è vero che i "fatti" o sono fuori campo (il suicidio di Amador, i colloqui di Lino...) o sono già accaduti (i licenziamenti, la più che probabile storia d'amore tra Ana e un collega). Interessano la capacità di resistenza umana, il valore etico dell'unità. Con un linguaggio tradizionale ma scarno, che si tiene alla larga dalla retorica, realizza così un film militante e ideologico senza il linguaggio della militanza e dell'ideologia. Più che a un fratello arrabbiato di Ken Loach, si pensa a Guédiguian e alla sua Marsiglia (ma anche al dimenticato film di Pozzessere, _Padre e figlio_). Si canta _Volare_ di Modugno, si intercettano alcune note di Tom Waits e Trenet e si vedono le partite allo stadio di straforo. Sapida metafora: solo una porta, proprio quella in cui lo Sporting Gijón (finito nel frattempo anch'esso in serie B) non segna mai.
Un film impegnato politicamente e ideologicamente, che non sfocia mai nella retorica, capace di a far riflettere sui problemi di una classe sociale con accortezza e abilità narrativa.
Nessuna speranza per chi ha perso il lavoro o venduto il futuro dei figli. Tematiche sempre più attuali che vengono trattate con crudo realismo e riuscendo a riportare più aspetti senza essere mai di parte.
uno dei film più interessanti prodotti dal cinema spagnolo negli ultimi anni, in perfetto equilibrio tra commedia e dramma, e non privo di lucidità nell'analisi sociale di una società in rapido cambiamento
Al cinema spesso vigono dei tabù, per esempio raccontare la classe operaia non è sinonimo di incasso, pertanto ci si tiene lontani da certe tentazioni. Nel 1962 Monicelli raccontò le prime lotte operaie di fine ottocento in Italia con I COMPAGNI, un capolavoro pari a LA GRANDE GUERRA ma il pubblico disertò le sale, altro discorso per LA CLASSE OPERAIA VA IN PARADISO… leggi tutto
Rilassante il motivetto di sottofondo, la pace dei pigri lunedì pomeriggio passati a fare niente, la ruvida amicizia fra ex “compagni” (uniti e poi divisi da rivendicazioni e lotte sindacali - che, però, rimangono sullo sfondo - e ormai accomunati solo più da un bar e da un bicchiere sempre vuoto e perennemente assetato di birra, vita e di lavoro). Buona anche l’idea di muovere dal… leggi tutto
FESTA DELLA SCHIAVITU' (EHM, DEL LAVORO)
Una festa avversata da lorsignori
abituati a possedere e comandare
avvezzi ad aver dalla vita tutto a priori
incapacitati a…
1 MAGGIO, FESTA DEL LAVORO
O del lavoro svilito e del lavoratore annichilito
L'anno scorso scrivevo un post simile.
Haymarket Square – 1 maggio – festa dei lavoratori…
FESTA DEL LAVORO?
Un piccolo sfogo dettato dalla percepita assenza di prospettive...
1° maggio.
Festa del lavoro o lutto del lavoro?
Dopo oltre due secoli di lotte, rivendicazioni,…
Con più di uno sguardo alla vena narrativa di Ken Loach, il regista riesce a dipingere con una perfetta commistione di amarezza e sarcasmo la vita quotidiana di un gruppo di amici, ormai disoccupati dopo il licenziamento dai cantieri navali i quali, ciascuno a modo suo, prova ad affrontare (o meno) la realtà.
Su tutti troneggia il personaggio di Santa (in una superlativa…
A.utomunito e A.mante delle Belle A.rti cercansi (A.stenersi perditempo: arricciatori di code di maiale, raddrizzatori di banane e vice-presidenti del… segue
Quando si parla di cinema dal punto di vista commerciale, noto che qui in Italia si tende sempre a fare discorsi del tipo: "Com'è andata quest'anno la competizione fra i film USA ed i film italiani? Hanno…
Oggi, inutile ricordarlo, è la Festa del Lavoro. Mai come in questo periodo il lavoro è tra i temi più discussi e sentiti. "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro....."…
Santa(Javier Bardem), Josè(Luis Tosar), Lino(José Angel Egido), Reina(Enrique Villén), Amador(Celso Bugallo), Serguei(Serge Riaboukine), sei amici che si ritrovano disoccupati a seguito di un licenziamento massivo di operai di in un cantiere navale. Ognuno cercherà di riprendersi a modo suo tra discorsi e bevute al bar con gli amici e ricerche di un nuovo…
La Spagna lasciava il Novecento, povero, brutale e fratricida prima, colorato, disinibito ed esagerato dopo, con Todo sobre mi madre (1999) e l’Oscar a… segue
In "Full Monty" sono costretti a spogliarsi. In "Tootsie" a cambiare sesso. In "Risorse umane" i figli che hanno studiato si ritrovano a dover licenziare i padri che si sono svenati per farli studiare. In "Tutta la…
Perché andiamo al cinema? ... Perché ci crogioliamo sul nostro divano per vederci un bel Home Video? ... Ci sono mille motivi! Il cinema fa sognare, ma si gusta, si riesce a interpretare perché il…
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Commenti (5) vedi tutti
Un film impegnato politicamente e ideologicamente, che non sfocia mai nella retorica, capace di a far riflettere sui problemi di una classe sociale con accortezza e abilità narrativa.
leggi la recensione completa di ange88Nessuna speranza per chi ha perso il lavoro o venduto il futuro dei figli. Tematiche sempre più attuali che vengono trattate con crudo realismo e riuscendo a riportare più aspetti senza essere mai di parte.
commento di negrouno dei film più interessanti prodotti dal cinema spagnolo negli ultimi anni, in perfetto equilibrio tra commedia e dramma, e non privo di lucidità nell'analisi sociale di una società in rapido cambiamento
commento di bocchanBello bello bello. Hanoo già detto tutto quelli che hanno scritto prima di me…quindi, non perdetevelo!
commento di pierluesUn Bardem da oscar in questo gioiellino che ricorda il cinema profondo e ironico, dal tocco leggero e malinconico, del grande Kaurismäki.
commento di alexxxia