Regia di Sandro Bolchi vedi scheda film
Siamo nel 1937. Guglielmo Marconi, premio Nobel per la fisica nel 1909, sta lavorando sulla sua nave laboratorio Elettra quando riceve una visita del tutto inattesa. Dagli Stati Uniti è venuto a intervistarlo, infatti, il giornalista Sid Ross, che ha deciso di fare un ritratto approfondito dello scienziato. Trascorrendo un po' di tempo insieme a lui, Ross si rende conto della grandezza non solo dell'inventore e dell'uomo di scienza, ma anche della persona di Marconi.
Siamo nel 1974 e proprio in questo anno cade il centenario della nascita di Guglielmo Marconi; quale migliore occasione per ricordare uno tra gli italiani più illustri del Novecento, e della Storia tutta, con una pellicola prodotta dalla televisione di Stato? Ecco fatto: la regia del lavoro viene affidata a Sandro Bolchi, la cui esperienza con il piccolo schermo è ormai consolidata, e la sceneggiatura reca le firme di Diego Fabbri e di Benvenuto Garone. Si tratta di una pellicola di appena un'ora (tonda) di durata, girata a colori con interpreti non particolarmente di richiamo, ma ben recitata e messa in scena in maniera decisamente funzionante. Volendo omaggiare Marconi, l'idea attorno a cui si svolge il film è quella di un giornalista americano che giunge in Italia per intervistare lo scienziato nel 1937, pochi mesi prima della morte di quest'ultimo; Marconi è ancora in buona salute (morirà di infarto nel luglio di quello stesso anno) e nel pieno del lavoro, dal quale si prende una pausa per raccontare la sua visione del mondo, del progresso, della scienza. Un escamotage narrativo che permette di tenere lo scienziato (un bravo Gualtiero De Angelis) perennemente al centro della scena, affiancato da Luigi La Monica nei panni del giornalista Sid Ross, anch'egli a suo agio nel ruolo di spalla. Tra gli altri attori, particine per Giuseppe Addobbati e Attilio Dottesio. 6/10.
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