Regia di Jimmy Carr, Brian Klein vedi scheda film
Torna il maestro della comicità nera "one liner", vale a dire di battute composte di una sola riga, rapidissime, fulminee e slegate a livello logico tra loro. E, neanche a dirlo, politicamente scorrette oltre ogni limite: incesto, pedofilia, razzismo, transessualità, armi, nessun argomento potenzialmente scottante sfugge allo humor tagliente e irriverente di Jimmy Carr.
Un'ora tonda di risate sfrenate a un ritmo incredibile, con un campionario di argomenti che più controversi sarebbe difficile immaginare: è tornato Jimmy Carr, il comico inglese specialista di one liner – battute di una sola riga, cioè rapide e fulminanti – in salsa politicamente scorretta. Un'ora di ritmo vertiginoso soprattutto se si considera proprio questo, cioè che le battute di Carr sono tutte velocissime e autoconclusive; non c'è alcun filo logico all'interno dello spettacolo e l'unico elemento che accomuna l'intero corpo del materiale dello stand up comedian britannico è la ferma volontà di ridere su letteralmente qualsiasi cosa. Che la materia sia lo stupro, la pedofilia o il razzismo, che si parli di religione o di rapporti di coppia, che si vada a perlustrare in maniera pure approfondita l'argomento principe dello humor di Carr e cioè il sesso, ecco: non c'è paracadute qui, Carr va dritto al punto con il numero minimo di parole richiesto per raggiungere la risata. Spesso corrucciata o disturbata, perché è così difficile ridere spensieratamente di certi temi, ma sempre risata garantita. Nel segmento finale dello show, il comico finge di dare lezioni di educazione sessuale a un giovane spettatore seduto in platea, dando sfogo anche alle sue ottime capacità di improvvisazione con il pubblico. A tre anni da His dark material, finalmente il ritorno sulla scena di Jimmy Carr. Peccato solo per il titolo banalotto: ma quelli non sono mai stata la sua specialità. 6/10.
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